Napoli-Juventus finisce 2-1 per i partenopei. Un secondo tempo da horror condanna i bianconeri. Sono 17 i punti persi da situazione di vantaggio.
Prima sconfitta in campionato per la Juventus di Thiago Motta. Ancora una volta la Vecchia Signora parte bene e passa meritatamente in vantaggio.
In gol all’esordio Randal Kolo Muani, che al sesto pallone toccato insacca alle spalle di Meret.
Nella prima frazione di gioco, i bianconeri sono riusciti ad arginare la pressione dei partenopei, sfruttando le uscite a vuoto del Napoli per crearsi occasioni. Usando dunque i propri punti di forza, per imporsi sulla squadra avversaria.
Nel secondo tempo tuttavia, la Juventus ha cambiato totalmente atteggiamento. Ancora una volta si parla di una squadra a due facce, sotto il profilo tattico e mentale.
Quanto all’aspetto tattico, è esemplificativa l’azione che ha portato al gol del pareggio di Anguissa. Intimorita, la Juventus, passa da una transizione offensiva, seguita a un pallone recuperato da Kolo Muani, a una difensiva.
Koopmeiners arriva sulla trequarti del Napoli, e a quel punto non cerca di andare in avanti, ma scarica immediatamente all’indietro per McKennie, che a sua volta serve Gatti. Gatti non alza la testa, ma serve in orizzontale Kalulu.
Passaggi in orizzontale che permettono al Napoli di riprendere fiato e di alzare il baricentro, uscendo dalla propria area di rigore. Kalulu a sua volta serve Cambiaso, e i padroni di casa allora ne approfittano.
Anguissa, uscito dalla propria area di rigore, raddoppia il terzino bianconero e a quel punto il recupero del pallone è facilissimo.
I centrocampisti della Juventus infatti, come spesso accaduto in questa stagione, non hanno accorciato, ma hanno abbassato il proprio baricentro di 20 metri, rintanandosi nella propria area di rigore, permettendo al Napoli di ritrovare coraggio grazie al pareggio.
Napoli-Juventus, Motta a lezione da Conte
Una cattiveria quella del Napoli che ha fatto la differenza nel corso di tutto il secondo tempo. Esemplificativa in tal senso la gioia di Matteo Politano, tra i migliori dei suoi, nel momento in cui ha recuperato palla fermando Kolo Muani.
Una differenza dunque prima che tattica, mentale. L’approccio al secondo tempo del Napoli deve fare da insegnamento alla Juventus e a Thiago Motta in primis.
Una squadra quella del tecnico bianconero, incapace di reagire, incapace di dare continuità al primo tempo, impaurita davanti la forza mentale della squadra di Antonio Conte.
L’analisi del dopo gara del tecnico bianconero in questo senso, certifica l’assenza di mentalità che regna sovrana nella Juventus. Thiago Motta infatti si è appellato alla miglior preparazione del Napoli, impegnato una sola volta a settimana.
Nessuna ammissione di colpa, nessuna presa di posizione, davanti a un secondo tempo concluso con zero tiri, pur essendo in vantaggio.
Cambiare tanto e pensare di poter vincere da subito era certamente utopia. Tuttavia, al 26 di gennaio, la Juventus è 16 punti sotto il Napoli. Tagliata dalla corsa scudetto e distante potenzialmente cinque lunghezze dal quarto posto.
In Champions League, la qualificazione alla fase a eliminazione diretta non è sicura, in quanto sarà necessario passare dai playoff.
La Juventus non soltanto non vince, i bianconeri non convincono.