Avevamo aperto l’articolo alla vigilia di questa partita con la citazione a Gianni Morandi che cantava: “Uno su mille c’è la fa”, e quell’uno su mille ieri sera é stato Vincenzo Italiano; Il Bologna vince la sua prima partita in Champions League dopo 61 anni, contro un Borussia Dortmund che fino ad ora si era piegato solo al Real Madrid e al Barcellona, non di certo le squadre più facili da battere in Champions.

Bologna-Borussia Dortmund 2-1 ma che partita é stata!?

Una vittoria in Champions League che lascia comunque quel pizzico di amarezza e consapevolezza, i giocatori e tifosi rossoblù saranno felicissimi per la vittoria ma consapevoli che la propria squadra avrebbe potuto fare di più.

Vincere contro una big del calcio tedesco e finalista dell’ultima edizione della Champions non è una cosa della quale tutte le squadre si possono vantare ma, a maggior ragione, dopo aver raggiunto questo risultato si può pensare che il Bologna avrebbe potuto vincere più partite e qualificarsi ai playoff, obiettivo che nonostante questa vittoria, risulta matematicamente impossibile.

Le azioni salienti di questa folle partita:

La partita non si apre nel migliore dei modi, dopo 12 minuti viene assegnato un rigore al BVB, dagli undici metri Guirassy prova lo scavetto, Skorupski si tuffa, tocca il pallone solo con i polpastrelli e non riesce a metterci abbastanza forza, il pallone entra ed è 1-0.

Il Bologna però non abbassa la testa, e prima al 17 esimo con un cross per Castro e poi al minuto 18 con la classica mossa di Orsolini, che si accentra sterzando di prepotenza verso il centro, arriva vicina alla porta.

Al 25’esimo ancora Orsolini serve in area Dallinga ma da quella posizione è difficilissimo trovare lo specchio della porta, l’olandese trova quindi il calcio d’angolo.

Dopo due minuti arriva l’azione più pericolosa del primo tempo, calcio d’angolo battuto lungo, Orsolini si coordina benissimo spara il pallone verso la porta ma Kobel è attentissimo sulla ribattuta del numero 7 rossoblù.

Il primo tempo si chiude con un’azione importante di Castro che finisce sull’esterno della rete.

Il secondo tempo è invece il momento in cui accadono le magie, al 70’esimo il Bologna la pareggia con un lancio millimetrico per Odgaard, serve in mezzo Dallinga e l’olandese deve solo metterla in porta, 1-1.

Dopo un minuto un’azione specchio a quella precedente con marcatore diverso, Odgaard addomestica non benissimo il pallone, spunta Dallinga che colpisce forte ma centrale, Kobel respinge e sulla ribattuta appare Iling Junior, è 2-1, è festa a Bologna.

Le parole di Vincenzo Italiano

Alla fine della partita il tecnico rossoblù si presenta ai microfoni di Sky e dice:

“Siamo stati eliminati, ma oggi è come se avessimo vinto una semifinale Champions. Se ripenso a quando ero bambino mi emoziono, guardavo le partite di Champions in tv e oggi ho vinto la mia prima partita.. Sono troppo felice e troppo emozionato. Aspettavamo tutti questa serata davanti al nostro pubblico, è un sogno che si avvera, non so spiegare certe emozioni“

Continuerà dicendo

“Una vittoria magica, bellissima, ci tenevamo tanto a dare questa soddisfazione a tutta Bologna. Dobbiamo ringraziare questo stadio fantastico, siamo entusiasti e abbiamo dato l’anima per ottenere il successo“

Le parole di Vincenzo Italiano raccontano molto più di una semplice partita: dipingono il ritratto di un uomo che, nel mezzo del trionfo, non dimentica le sue radici e la passione che lo ha portato fin qui. La sua emozione, palpabile e sincera, trascende il risultato sportivo e si fa portavoce di un legame viscerale con il calcio, vissuto prima come bambino sognante davanti alla tv e ora come protagonista in uno dei palcoscenici più prestigiosi del mondo.

Il tecnico rossoblù ha evidenziato come il successo contro un avversario blasonato non sia solo un risultato da incorniciare, ma anche una dimostrazione della crescita e della consapevolezza di una squadra che ha saputo superare i propri limiti.

Italiano non ha nascosto il significato profondo di questo traguardo, definendo la vittoria “magica” e attribuendone il merito non solo ai giocatori, ma anche all’ambiente che li ha spinti a dare il massimo.

In Conclusione

Una notte che profuma di storia

Il Bologna, che per decenni aveva osservato da lontano il sogno europeo, ha scelto la serata perfetta per tornare a far parlare di sé. Il successo contro il Borussia Dortmund non è solo un capitolo calcistico: è un frammento di cultura, di orgoglio cittadino, di quel legame profondo che unisce una squadra alla propria gente.

Se il Dall’Ara ha vibrato per 90 minuti, è perché non si trattava soltanto di una partita. Era una serata che avrebbe fatto emozionare chiunque ami questa città, da Lucio Dalla, che cantava di una Bologna che sa essere casa e avventura, fino a un bambino qualunque, seduto sugli spalti con una sciarpa rossoblù troppo grande per lui, che oggi ha deciso di tifare Bologna per sempre. Perché è così che nascono le passioni: in serate come questa, quando il calcio diventa magia e un’intera città si stringe attorno a un sogno.

Questa vittoria non cambia il verdetto del girone, ma lascia qualcosa di più duraturo: la sensazione che, proprio come nelle note di “Caruso”, il Bologna possa continuare a cercare la sua armonia e a sorprendere chi lo ascolta. In un calcio che spesso dimentica le emozioni più pure, la serata di ieri ha regalato ai rossoblù una pagina indelebile, scritta con il cuore, la fatica e una fede incrollabile nel sogno.

La Champions League si allontana, ma il Bologna rimane. E con esso, la speranza che momenti come questi non siano più eccezioni, ma parte di una nuova, brillante normalità.

Grazie Bologna per aver fatto vivere una serata indimenticabile alla tua gente e a tutti gli amanti di questo strano e matto gioco.

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Foto Instagram: @bolognafc1909