Un primo tempo da incubo non condanna l’Atalanta. Nel secondo tempo la Dea pareggia la partita. Cosa è andato storto nella prima frazione.
Terzo pareggio consecutivo per i bergamaschi. Dopo un pessimo approccio alla gara, i cambi, e il calo fisico della Juventus salvano la Dea.
Rimane tuttavia la grande amarezza per un primo tempo nettamente al di sotto delle aspettative. Si tratta senza dubbio di un periodo fisiologico di flessione per la squadra di Gasperini.
Due vittorie nelle ultime cinque, arrivate in maniera diversa rispetto a come aveva abituato l’Atalanta. Anche ieri infatti, la Dea ha iniziato tardi a giocare.
Subito dopo il gol la squadra di Gasperini ha chiaramente alzato l’intensità, aiutata anche dai cinque cambi di livello dell’allenatore torinese.
L’ingresso di giocatori quali Retegui, Bellanova, Samardzic e Zaniolo infatti ha chiaramente permesso ai padroni di casa di cambiare l’inerzia della gara dopo il gol subito.
Fino al gol subito tuttavia, la Juventus aveva ben arginato i bergamaschi. Thiago Motta ha preparato la partita magistralmente, battendo Gasperini al suo stesso gioco.
L’uomo su uomo dell’Atalanta a tutto campo poteva trasformarsi in un vero e proprio incubo per i padroni di casa.
Incubo ripartenze per l’Atalanta: dove è mancata la Dea
In più di un’occasione nel corso del primo tempo, la squadra di Gasperini si è ritrovata totalmente esposta alle ripartenze bianconere. Quando infatti l’Atalanta si alzava a pressare gli ospiti, la maggiore densità in mezzo al campo della Juventus ne agevolava l’uscita palla al piede.
Tre centrocampisti, a cui spesso si aggiungeva anche Cambiaso, contro i due della Dea, hanno aiutato i bianconeri ad imporre la propria superiorità nella parte centrale del campo.
Da lì infatti sono partite le azioni che hanno creato più pericoli all’Atalanta, a cui è mancata l’intensità che l’ha sempre contraddistinta.
McKennie e Thuram, hanno dialogato rapidamente in più occasioni, lanciando in contropiede il grande ex Teun Koopmeiners.
I bergamaschi infatti sono stati incapaci di adattarsi all’attacco della Juventus privo di un riferimento centrale, soffrendo moltissimo lo scambio di posizione dei trequartisti.
L’assenza di un centravanti infatti ha impedito ai difensori della Dea di prendere un uomo da marcare, e la Juventus non ne ha approfittato quanto avrebbe potuto.
Nel secondo tempo invece, sono calate le rotazioni offensive degli ospiti e l’Atalanta ne ha approfittato per prendere le misure alla squadra di Thiago Motta.
Nella prima frazione dunque è mancata senza dubbio l’intensità e la capacità di adattarsi allo schieramento avversario. Infine è mancato anche un terminale offensivo. Né Lookman nè De Ketelaere infatti hanno aiutato la squadra nella costruzione della manovra.
I cambi salvano pertanto Gasp che nelle ultime tre gare però, potrebbe aver compromesso il sogno scudetto.