Subendo l’aggressività dell’Udinese per un tempo, l’Atalanta si ferma sul pareggio anche in Friuli, perdendo contatto dal Napoli.
Da ormai qualche mese, da quando, con il perentorio 5 a 1 al Genoa di inizio Ottobre, è partita la marcia dell’Atalanta, utile a catapultare gli uomini di Gasp in testa alla classifica di Serie A, l’espressione più gettonata quando si parla degli orobici è inevitabilmente “Obiettivo scudetto”.
Nascondersi, infatti, è diventato molto difficile per la compagine bergamasca, capace, negli ultimi mesi, di incantare tutta l’Italia, e anche l’Europa, per l’efficienza e la bellezza del suo gioco, risultato infermabile per molte squadre avversarie.
Una favola bella, sia da raccontare che da vedere, ma che, come spiegato ripetutamente, non è sicuramente frutto del caso, ma di un percorso partito da lontano e che, con grande pazienza, sta iniziando a dare i suoi frutti, in termini di trofei, negli ultimi anni.
Sarebbe sbagliato, dunque, bollare la situazione attuale dell’Atalanta come “in crisi” solo per gli ultimi tre risultati ottenuti fra Serie A e Supercoppa, ma, indubbiamente, il periodo orobico non è dei migliori.
I primi segnali di un leggero calo si erano avvertiti già a metà dicembre, quando la banda di Lookman e compagni aveva faticato non poco a battere il Cagliari e l’Empoli, salvandosi solo in extremis e, forse, neanche troppo meritatamente.
Il pareggio di ieri, così, è solo l’apice di un iceberg che ha iniziato a formarsi da ormai qualche settimana e che, pur essendo di natura abbastanza fisiologica, non può sicuramente far star tranquilli Gasperini e i Percassi, i quali vedrebbero un calo troppo vorticoso proprio in questo Gennaio come una grande occasione persa.
Le cause del calo dell’Atalanta
Gianpiero Gasperini, ogni qualvolta si presenta in conferenza stampa, rischia difficilmente di essere banale e, difatti, anche ieri sera, al termine dello scialbo pareggio con l’Udinese, rimediato per grazia di Carnesecchi e dell’attitudine da boscaiolo di Sanchez, le sue parole sono state abbastanza schiette ed oneste.
Senza trovare grandi alibi, non a caso, il tecnico piemontese ha spiegato come non fosse assolutamente soddisfatto della prestazione offerta dai suoi, i quali non sono stati in grado di impensierire Sava più di due volte, di cui una solo nell’estremo recupero con una girata insperata di Lazar Samardzic’.
L’unica scusa che Gasp ha voluto prendersi per spiegare la brutta prestazione della sua Atalanta è stata quella della stanchezza, dovuta ad un calendario fittissimo e che, purtroppo per lui, nel prossimo mese sarà ancora più complicato da affrontare, con una grande quantità di partite e, soprattutto, scontri diretti.
Nelle parole di Gianpiero, aldilà di ciò che dicono i maligni, c’è sicuramente un po’ di verità, visto che i suoi giocatori, in questo girone di andata, hanno spremuto da loro stessi quasi ogni stilla di energia, tenendo un ruolino di marcia veramente notevole.
Un calo, dunque, era ampiamente pronosticabile, ma le sue ragioni sono possibili da trovare anche nella difficoltà nel rimpiazzare Retegui, divenuto fondamentale nell’attacco atalantino per i movimenti e le sponde che riesce a fornire, oltreché, ovviamente per la capacità realizzativa.
Al suo posto, infatti, Gasperini, in attesa del ritorno di Scamacca, non dispone di una vera e propria punta di riserva e, perciò, si è visto costretto ad adattare Lookman e De Ketelaere come attaccanti, senza raggiungere un grande risultato.
Aspettando, dunque, il ritorno di Mateo, l’Atalanta deve necessariamente trovare un equilibrio momentaneo con il quale sopperire alla sua attuale assenza.
Il prossimo mese
Il 9 Febbraio, probabilmente, sarà una data chiave per capire l’immediato futuro della stagione della Dea che, se tutto andasse per il verso sperato, sarebbe ancora pienamente in corsa per tre diverse competizioni.
Da qui a quella domenica, infatti, quando l’Atalanta scenderà in campo al Bentegodi, gli uomini di Gasp si giocheranno la qualificazione agli ottavi di Champions e quella alle semifinali di Coppa Italia, oltreché una bella fetta di scudetto, soprattutto nelle gare contro Napoli e Juventus.
Ritrovare la forma e gli equilibri giusti, quindi, diventa assolutamente imprescindibile per la squadra dei Percassi, anche perché gli scontri contro partenopei e torinesi arriveranno proprio in questa settimana, entrambi al Gewiss Stadium.
Proprio il fortino casalingo, che non riabbraccia la propria squadra ormai da svariato tempo, potrebbe essere una chiave per dettare il ritmo in campo della Dea, che, dopo questi due mezzi passi falsi, non può più permettersi di sbagliare se intende veramente scrivere una delle più belle pagine della storia del nostro calcio.