Dopo il fallimento in Supercoppa la Juventus è chiamata a riscattarsi. Il tecnico adesso deve cambiare necessariamente qualcosa, per non affondare.
La Juventus, nelle ultime partite ha mostrato una regressione preoccupante. Se paragonata infatti a quella di inizio stagione, sono moltissime le differenze. Differenze che tuttavia non evidenziano un miglioramento, ma piuttosto il contrario.
Gli uomini di Thiago Motta hanno rinunciato ad alcuni degli aspetti che nelle primissime partite avevano contraddistinto il nuovo corso bianconero.
Tantissime rotazioni in mezzo al campo, linea difensiva molto alta, pressing costante, e partite preparate minuziosamente a seconda dell’avversario.
Nella prima parte di campionato infatti, il tecnico ha spesso cambiato l’approccio tattico della Juventus alla gara, in base alla squadra da affrontare. A volte spingendola a impostare da sinistra sul lato forte bianconero, altre volte lasciando agli avversari il pallino del gioco e sfruttando le ripartenze, come contro il PSV.
L’infortunio di Bremer ha certamente segnato uno spartiacque importante all’interno della stagione juventina, ma non può essere la risposta a tutti i problemi.
Thiago Motta tuttavia, ha rinunciato a molte delle sue idee, a causa dell’assenza del brasiliano. La Vecchia Signora ha iniziato a difendere a blocco basso. Il tecnico quindi ha abbandonato la prima pressione, e il recupero del pallone nella trequarti avversaria.
Adesso dunque i bianconeri non corrono più in avanti, ma soltanto all’indietro.
Si può notare chiaramente in occasione di una delle ultime gare della Juventus. Quando contro la Fiorentina, i padroni di casa perdono palla, la linea difensiva non prova ad accorciare. Al contrario, torna subito all’indietro.
Soltanto Savona prova ad uscire sul portatore di palla, perdendosi poi il suo uomo di riferimento, nonché l’autore del gol, Riccardo Sottil.
Cosa deve cambiare Thiago Motta
Thiago Motta quindi deve necessariamente cambiare qualcosa. In occasione del derby non può permettersi di perdere, o pareggiare un’altra partita. Il Toro è reduce da un momento complicatissimo, con una sola vittoria nelle ultime cinque.
Gli uomini di Vanoli, dopo l’infortunio di Zapata hanno perso la spinta di inizio stagione. Per i bianconeri quindi deve essere la partita del riscatto per iniziare al meglio l’anno nuovo.
Sette vittorie sono troppo poche. La Juventus è ormai diventata facilmente leggibile per i suoi avversari, e fatica pertanto a imporsi.
Ecco quindi che Thiago Motta deve dimostrare di essere un allenatore da grande squadra, e uscire da questa situazione.
Il centrocampo: addio 4-2-3-1?
Sino a questo momento l’ex Bologna ha avuto una gestione scellerata nei confronti di alcuni giocatori. Fagioli, Douglas Luiz, adesso lo stesso Cambiaso, rientrato dall’infortunio, ma sostituito da McKennie a inizio anno messo fuori rosa.
Se la difesa anche a causa delle assenze non può essere rimaneggiata, il centrocampo, il cuore pulsante della squadra deve trovare la sua quadra. Thuram al momento è imprescindibile. Ha caratteristiche che in rosa mancano ai suoi compagni di reparto, complementari piuttosto agli altri giocatori.
Sin qui Locatelli è stato il perno della Juventus, al fianco del francese e l’italiano ha risposto con ottime prestazioni. Giocatori come Douglas Luiz e Fagioli però hanno dimostrato di possedere più qualità del nuovo capitano bianconero.
Sul brasiliano è stato fatto un investimento importante per volontà dell’allenatore stesso, a cui ora il nuovo “giocattolo” sembra non piacere più. Una sua cessione sarebbe però un gravissimo errore. Il tecnico italo-brasiliano deve dargli fiducia, non solo nei 10 minuti finali.
Fidarsi dal primo minuto dell’ex Aston Villa, e concedergli la possibilità di recuperare il ritmo partita, per dargli la possibilità di dimostrare a pieno tutta la sua qualità.
Discorso analogo per Fagioli. Schierato titolare nella miglior gara stagionale contro il Lipsia e da lì in poi lasciato sempre in panchina. Contro il Torino a causa dell’assenza di Locatelli può essere l’occasione, per riprendersi in mano, la sua squadra.
Al fianco di Thuram e di un vertice basso, che sia Douglas Luiz o Fagioli, in un centrocampo a tre, l’altra mezz’ala non può non essere Teun Koopmeiners.
Per sole 2 gare, il tecnico ha provato a schierarlo in una posizione diversa, non trequartista, ma centrocampista centrale, più coinvolto nella manovra. L’allenatore però non ha dato continuità alle sue scelte. Un 4-3-2-1 potrebbe rivelarsi la soluzione ideale per l’olandese, fin qui alquanto spaesato.
Il reparto offensivo: chi per aiutare Vlahovic
Oltre al difensore, la Juventus sul mercato sta cercando un attaccante. Più che un vice del numero 9, i nomi sondati, Fullkrug, Kolo Muani, Rashford e Zirkzee sono dei comprimari.
Il serbo sta faticando moltissimo a imporsi, anche a causa dell’impossibilità di rifiatare. Ecco dunque che è fondamentale permettergli di consolidare l’intesa con i suoi compagni di reparto, che invece il tecnico continua a ruotare.
Il copione tattico adottato dai bianconeri nelle ultime gare è sempre lo stesso. Palla agli esterni, nella speranza, che si salti l’uomo per poi scaricarla al centro.
Giocatori come Conceicao tuttavia, alla lunga diventano prevedibili, e basta un raddoppio a mandare in tilt la manovra bianconera.
Stringere i due esterni, in un albero di Natale può rappresentare la soluzione. Giocatori come Yildiz non possono continuare a giocare come esterni a tutta fascia. Piuttosto, il compito deve essere affidato al terzino, Andrea Cambiaso.
Quando infatti l’Italiano si è sovrapposto il turco ne ha sempre approfittato, venendo in mezzo al campo e risultando decisivo.
Dall’altra parte invece, il compito deve spettare a Nicolò Savona. Il suo compagno tuttavia potrebbe non essere Conceicao, ma Nico Gonzalez. L’argentino ha dimostrato di trovarsi molto bene a giocare alle spalle della punta, come fatto nella vittoria di Monza.
Il portoghese invece potrebbe risultare un’arma a gara in corso, com’era Douglas Costa, nel suo primo anno in bianconero.
Thiago Motta in questo modo avrebbe un giocatore fondamentale dalla panchina, e potrebbe sfruttare dal primo minuto, tutto il potenziale offensivo della sua squadra.
Chiaramente, la Juventus deve passare dal mercato, ma il campionato non aspetta. Sabato alle 18:00 ci sarà il derby, e l’ennesimo risultato negativo, in una partita così sentita, potrebbe non essere perdonato.