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Milan, Conceiçao vuole una svolta anche in A: dove può arrivare

Milan, dove può arrivare.

Dopo la bella vittoria in Supercoppa, il mister vuole rivedere questo Milan anche in campionato, dove deve assolutamente recuperare.

Come è strano il mondo, come gira in maniera così imprevedibile, completamente in balia di forze a noi oscure che, evidentemente, si divertono smisuratamente a ribaltare ogni volta le nostre aspettative o le nostre previsioni sul futuro, imminente e non.

Chi l’avrebbe detto, infatti, appena una settimana fa, dopoché Fonseca aveva lasciato forzatamente Milanello dopo il pari interno con la Roma, che il suo sostituto, il cui nome ha suscitato fin da subito non poche distorsioni di naso, in sette giorni avrebbe condotto i rossoneri al primo trofeo da due anni e mezzo a questa parte?

Nessuno, probabilmente solo qualcuno disponente della famigerata “palla di cristallo”.

Ciò che è successo ieri, non a caso, ha rappresentato veramente una svolta assai brusca ed inaspettata della stagione del Milan, il quale, nel suo momento probabilmente più basso, reduce dal fallimento di un progetto iniziato appena qualche mese fa, è andato a vincere due partite in rimonta contro le sue due avversarie di sempre, dimostrando di avere ancora un’anima ben definita.

I tifosi rossoneri, allora, dopo delle mesate strane, vissute sulle montagne russe, fra sconfitte allibenti e vittorie, c’è da dirlo, esaltanti, come quella del Bernabeu, hanno potuto riassaporare due belle serate di gioia, raggiunta al suo stato puro nel momento in cui Tammy Abraham ha spinto il pallone del 3 a 2 nella porta difesa, non tanto in quella situazione, dall’interista Sommer.

Un grande inizio, così, per Sergio Conceiçao, che, incamerato il giusto entusiasmo per la bella vittoria ottenuta, deve necessariamente imprimere una svolta al Milan anche in Serie A, dove, aldilà dei non ottimi risultati ottenuti finora, nulla è ancora totalmente precluso.

Il “nuovo” Milan di Conceiçao

Osservando la formazione schierata dal Milan in Supercoppa e quelle messe in campo da Fonseca nelle partite antecedenti a queste due prestigiose vittorie, aldilà del reintegro tanto chiacchierato di Leao e Theo, non si riescono a notare grandi differenze.

Il modulo, infatti, nonostante molti siti lo abbiano registrato come 4-3-3, è rimasto, in realtà, sempre il 4-2-3-1 impartito da Paulo fin dall’inizio della stagione, in cui Reijnders ha ampia libertà di andare a muoversi dietro le punte, lasciando a Musah e Fofana il compito di vigilare attentamente in mediana.

Insomma, il cambiamento che il nuovo tecnico portoghese dei rossoneri ha portato al Diavolo non è tanto da ritrovarsi in qualche particolare stravolgimento tattico, che sarebbe stato difficilmente realizzabile, a volerla dire tutta, in così poco tempo, ma semplicemente in una variazione a livello prettamente psicologico.

Nonostante ciò sia abbastanza solito accadere dopo l’esonero di un qualche allenatore, è impossibile negare come i calciatore del Milan, durante queste due gare, avessero tutti un atteggiamento molto più propositivo rispetto alle precedenti uscite di questo girone di andata, nel quale, fra fraintendimenti e un feeling mai del tutto sbocciato con Paulo, la situazione non è di certo mai stata idilliaca.

Il grande merito di Conceiçao, dunque, se lo si deve proprio andare a trovare, è stato quello di aver ridato grinta e voglia di lottare ai propri calciatori, i quali, con un trofeo abbastanza estemporaneo e nemmeno troppo ambito come la Supercoppa, rischiano di aver già ritrovato l’affetto dei propri sostenitori, che, però, ora si attendono anche un deciso cambio di marcia in Serie A.

Dove può arrivare il Diavolo

In una stagione del genere, dove gli stravolgimenti e i “ribaltoni”, per dirla alla Bossi, si susseguono assai rapidamente, anche solo tentare di pronosticare il piazzamento finale dei rossoneri è un’opera di difficile riuscita e, onestamente, di una nemmeno elevatissima utilità, se è vero che rischierebbe di diventare solo “un altro morso alla polvere”.

E’ altrettanto certo, inoltre, che giudicare subito positivamente l’operato del portoghese, con una sola settimana di allenamenti e appena due gare disputate, è abbastanza complicato e prematuro, visto che Conceiçao, nonostante si sia indubbiamente posto nella maniera giusta all’interno dello spogliatoio milanista, ha ancora davanti molta strada prima di potersi vantare di aver riportato il Milan in linea di galleggiamento.

Ad onor del vero, però, è comunque giusto affermare come la squadra ammirata ieri sera, soprattutto nella seconda fase della partita, è una compagine che, smussati alcuni suoi spigoli ancora troppo acuminati, può tranquillamente, con la qualità di cui si trova a disporre, dare fastidio a qualsiasi formazione gli si pari davanti.

Grazie all’instabilità di questa Serie A, poi, la classifica è veramente molto corta, con il Diavolo distante solo otto punti dal quarto posto della Lazio, che, dal canto suo, ha due partite in più rispetto agli uomini di Conceiçao, attesi nelle sfide contro Bologna e Como.

Nulla è ancora scritto, dunque, per la banda di Theo, Leao e soci, i quali da questa esperienza saudita devono sicuramente trarre più sicurezza nelle loro capacità, oltreché una maggiore consapevolezza del fatto che gli errori, soprattutto comportamentali, compiuti fino a questo momento, se il loro obiettivo è veramente quello di riportare il rossonero in alto, non dovranno più essere commessi.

Foto: instagram AC Milan.

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