Contro il Cagliari Thiago Motta ha sperimentato. Nuovi ruoli per il numero 8 e il numero 10. Che possa essere la svolta per la stagione bianconera?
Dopo i risultati deludenti delle ultime partite, e con più uomini finalmente a disposizione, Thiago Motta contro il Cagliari ha cambiato qualcosa.
Al di là delle scelte difensive, con McKennie terzino e Locatelli difensore centrale, hanno stupito i ruoli affidati a Kenan Yildiz e Teun Koopmeiners.
In primis bisogna sottolineare la grande gara che hanno svolto gli altri due centrocampisti adattati. Soprattutto l’americano, ha giocato l’ennesima partita dimostrando abnegazione totale. Un giocatore estremamente versatile, che anche in un ruolo che non gli compete è stato tra i migliori in campo.
Anche Locatelli, schierato da difensore centrale, per 60′ ha disputato un buon match. Puntuale in chiusura, e preciso in fase di impostazione. A centrocampo però è dove è cambiato tutto.
I nuovi ruoli per Koopmeiners e Yildiz. Arriva la svolta?
Dopo alcune prestazioni estremamente deludenti, Thiago Motta ieri ha deciso di schierare Koopmeiners in una posizione più arretrata. Mediano al fianco di Thuram, con Yildiz da numero 10, al suo posto dunque.
In un assetto tattico come questo l’olandese è stato molto più coinvolto all’interno della manovra. Tantissimi i palloni toccati per l’ex Atalanta, spesso un vero e proprio riferimento per i suoi nella costruzione offensiva.
Tuttavia, schierare il numero 8 da centrocampista centrale, vorrebbe dire rinunciare a Manuel Locatelli. Il numero 5 fino a questo momento è stato tra i migliori dei suoi. Ciò nonostante, i posti a centrocampo sono soltanto due, e uno dei titolari fissi è Khéphren Thuram.
La Juventus infatti ha dimostrato di non poter fare a meno della fisicità del francese, fondamentale in mezzo al campo. Difficile quindi ipotizzare i bianconeri senza l’ex Nizza, più facile farlo senza Locatelli.
Koopmeiners infatti non manca di qualità in fase di impostazione, e la fluidità offensiva potrebbe beneficiare della sua presenza in quella posizione.
Yildiz da numero 10. Maggior verticalità per vie centrali?
Uno dei grandi problemi della manovra bianconera fino a questo momento ha riguardato la costruzione per vie centrali. Infatti, quando la squadra di Thiago Motta deve uscire dalla prima pressione avversaria, tende a portare 6 uomini nella propria metà campo e a sviluppare l’azione.
Questo tuttavia, porta ad uno svuotamento totale del centrocampo bianconero, che costringe la Juventus a muoversi solo sulle fasce.
La squadra si rende così molto prevedibile, e fatica, dunque a imporsi, soprattutto contro avversarie che difendono col baricentro molto basso. Anche ieri ad esempio, Conceição veniva spesso raddoppiato, come accaduto nelle ultime uscite.
La presenza invece di Kenan Yildiz in mezzo al campo, cambia le carte in tavola. Il turco infatti, in questa posizione viene svincolato dai compiti difensivi, e ha più lucidità in fase offensiva.
Anche ieri in più occasioni, il numero 10 è venuto a prendersi palla in mezzo al campo, creando occasioni per i compagni, e servendo poi l’assist perfetto per il gol di Dusan Vlahovic.
Questo assetto garantisce alla Juventus anche una maggiore verticalità. La presenza infatti del turco in quella zona di campo è fondamentale per sfruttare eventuali ripartenze, garantendo maggior velocità rispetto a quella che darebbe l’olandese.
Infine, anche da un punto di vista di uomini a disposizione, schierare Yildiz e Koopmeiners nei nuovi ruoli visti ieri, garantirebbe a Thiago Motta di poter mettere in campo tutto il talento offensivo della Juventus.
La competizione sulle corsie esterne è moltissima, però, se Yildiz venisse spostato definitivamente per vie centrali si liberebbe un posto sulla sinistra. Un ruolo che potrebbe essere ricoperto, da Weah, Mbangula o da Conceição lasciando la corsia di destra al rientrante Nico Gonzalez.
Il tempo degli esperimenti però è finito. Thiago Motta e la Juventus non possono più permettersi di sbagliare. La gara di ieri può rappresentare un punto di svolta, adesso starà al tecnico dare continuità alle sue stesse scelte.