Il Napoli sfiderà l’Udinese alla Bluenergy Stadium, dove nel 2023 arrivò la matematica dello scudetto; da allora diverse cose sono cambiate
Il Napoli di Antonio Conte si prepara a sfidare l’Udinese in trasferta; la gara è in programma per sabato, ore 18:00. In quello stadio gli azzurri, con l’1-1 firmato dall’ormai ex Osimhen, misero le mani sullo scudetto trentatré anni dopo l’ultima volta. Una partita particolare dunque per il Napoli e per i tifosi azzurri, i quali vogliono che la squadra riprenda il percorso vincente in campionato dopo la sconfitta contro la Lazio al Maradona. Vediamo cosa si trova di diverso in questo Napoli rispetto a quello del 2023.
Da Spalletti a Conte: cosa è cambiato
Il Napoli di oggi, che vede sulla panchina azzurra Antonio Conte, è una squadra diversa in alcuni interpreti ma soprattutto per approccio alle partite e filosofia di gioco. Rispetto alla squadra che vinse lo scudetto, ci sono Buongiorno, McTominay e Lukaku tra i titolari che sostituiscono Kim, Zielinski e Osimhen. I tre nuovi innesti si stanno dimostrando all’altezza della situazione; Conte li ha voluti fortemente e sta infatti sfruttando al meglio le loro qualità.
Se per quanto riguarda il rendimento dei singoli, seppur ne siano stati cambiati diversi, il livello è pressoché identico, non si può dire lo stesso sull’idea di calcio di Conte e Spalletti. Il tecnico ex Tottenham punta tutto sull’intensità, la solidità difensiva e il cinismo in avanti; mentre la squadra dell’attuale CT della nazionale faceva del possesso palla e della continuo dominio del gioco e sue caratteristiche principali.
Napoli, stesso obiettivo ma con mezzi diversi
Antonio Conte è sicuramente uno dei più grandi allenatori degli ultimi anni; ovunque sia andato ha sempre fatto bene, spesso vincendo diversi trofei. Ha però l’abitudine di affidarsi solo ed esclusivamente a quelli che possiamo definire dei “titolarissimi“, soprattutto nella sfide più importanti. Una volta che individua il vestito tattico ideale per la sua squadra, ma soprattutto l’undici titolare, è difficile che gli altri componenti della rosa trovino spazio con continuità.
Nel Napoli di Spalletti, al contrario, tutti erano coinvolti nelle diverse partite che c’erano da fare. C’è da dire che, nei due anni nei quali il tecnico di Certaldo è stato alla guida degli azzurri, il club disputava le coppe europee. In ogni caso anche in Coppa Italia abbiamo avuto un esempio della, quantomeno, discutibile gestione del gruppo da parte di Conte. Con il turnover esagerato nella sfida contro la Lazio, dove si è stravolto l’undici iniziale. La squadra infatti è andata in evidente difficoltà ed è stata eliminata dalla competizione.