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Lazio,Isaksen ancor più decisivo:perché è fondamentale per Baroni

Il secondo round di Lazio-Napoli lo vince ancora una volta la corazzata guidata da Baroni, questa volta a battere il Napoli è Gustav Isaksen.

Il secondo round di Lazio-Napoli lo vince ancora una volta la corazzata guidata da Baroni, questa volta a battere il Napoli è Gustav Isaksen con lo zampino di Tijani Noslin.



Le azioni salienti di Napoli Lazio

Prima di addentrarci sul perché è fondamentale per Baroni è altrettanto importante evidenziare le azioni più importanti della partita.

Al 19’esimo minuto arriva il primo squillo da parte di Isaksen, dalla sua fascia si accentra ne salta due carica il sinistro ma Meret è attento e respinge.

Nei primi 45 è più pericoloso il Napoli prima il tiro di Politano e poi Kvaratskhelia che cade all’interno dell’area di rigore creando polemica e dubbi sull’episodio, per l’arbitro si continua a giocare.

Alla fine del 45+2 di recupero, il Napoli ha una punizione dalla lunga distanza, a calciare va Kvaratskhelia che sfiora il palo per questione di centimetri. Con la punizione del georgiano si chiude il primo tempo.

Nel secondo tempo, la Lazio sale di tono: Dele Bashiru esplode un tiro potentissimo che si infrange sulla traversa, mentre il Napoli risponde colpendo un palo con Anguissa. Poi arriva l’episodio decisivo che porta al gol:

Su un pallone perso da Neres, che tenta un dribbling azzardato, Tavares trova le energie per un ultimo scatto e serve Noslin. Quest’ultimo protegge la sfera in modo eccezionale e, con un lancio millimetrico, trova Isaksen dall’altra parte del campo. Il danese sfida in velocità Olivera, sterza sul sinistro, alza lo sguardo verso la porta e fulmina Meret con una conclusione imparabile. 1-0 per la Lazio, firmato dal gol più bello degli ultimi due incontri.


Perché è così fondamentale Isaksen per Baroni?

Perché è un guerriero su quella fascia, ieri ha giocato 89 minuti come ala destra all’interno del 4-2-3-1 scelto da Baroni, andiamo a vedere i numeri del danese all’interno della partita.

43 tocchi, 16 passaggi riusciti su 20, 100% dei lanci lunghi riusciti e oltre al gol attenzione a questi dati: 70% dei dribbling riusciti, 10 duelli a terra vinti su 15, 3 falli subiti.

Non sono numeri buttati lì, questi dati ci fanno capire che oltre ad essere un’ala di spinta il classe 2001 è quasi un difensore aggiunto, quando serve e quando deve, ritorna indietro ad aiutare la squadra e sa difendere, sa mettere la gamba quando deve metterla e sa vincere i duelli quando deve vincerli. Non è solo sgasate, inserimenti e dribbling ma è anche passaggi lunghi e brevi effettuati con precisione oltre che personalità.

Oltre ai numeri da mediano, perché di questo si tratta, Isaksen gioca come ala e offre un contributo prezioso sia in fase di non possesso che nell’attacco all’avversario. Avere un giocatore come lui, capace di ripiegare in difesa, aggiunge un tassello difensivo fondamentale. Basti pensare al famoso rigore reclamato da Kvara: nel raddoppio di marcatura c’è proprio Isaksen.

Un altro esempio è il suo gol: il numero 17 della Lazio segue l’azione dall’inizio alla fine. Quando Neres perde il pallone, Isaksen è sulla stessa linea della sfera (all’interno dell’area di rigore della Lazio non centrocampo) , ma intuisce il pericolo e decide di inserirsi. Una scelta intelligente e decisiva, perché non solo anticipa l’azione, ma la finalizza con un gol spettacolare.

Un altro degli aspetti più rilevanti è l’approccio personalizzato che Baroni ha adottato con Isaksen, comunicandogli costantemente feedback su cosa migliorare. Questo ha permesso al giocatore di crescere rapidamente, migliorando sia la sicurezza sia la precisione nelle scelte di gioco.


In conclusione

Isaksen è fondamentale per Baroni e per la Lazio per la sua versatilità e il contributo tattico che offre sia in fase offensiva sia difensiva. Il danese si distingue non solo per l’energia e la velocità sulla fascia, ma anche per la capacità di interpretare le richieste del suo allenatore, che valorizza i suoi punti di forza. Baroni lo utilizza in un ruolo chiave nel 4-2-3-1, dove può sfruttare la sua capacità di copertura, il pressing alto e l’intelligenza tattica.

La sua capacità di combinare sforzo difensivo e incisività offensiva si riflette nei numeri della stagione, che testimoniano una grande efficienza sia in fase di costruzione che di interdizione.

Baroni e la Lazio hanno puntato su Isaksen anche per il suo carattere “guerriero,” che si adatta perfettamente al progetto di una Lazio che vuole competere ai massimi livelli, garantendo equilibrio e solidità lungo la fascia destra.

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Foto Instagram: @marcorosiphotographer

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