Finita nella zona calda della classifica, la Roma deve reagire contro la squadra di Giampaolo per cercare di tirarsi su.
Se qualcuno, ad inizio anno, dopo il mercato in pompa magna e l’entusiasmo dello scorso girone di ritorno, avesse puntato un euro sul fatto che la Roma, a quasi metà campionato, avrebbe ricoperto una posizione inferiore all’ottava-nona, probabilmente sarebbe stato additato come pazzo.
Per strano che sia, invece, quei pochi matti che abbiano avuto il coraggio di scommettere su una tale situazione hanno avuto la meglio, se è vero che i giallorossi, trascorse ormai quattordici giornate di Serie A, occupano la quindicesima piazza in graduatoria, lontani solo due punti dalla zona retrocessione.
Una vera e propria catabasi, una discesa agli Inferi che in ben pochi si aspettavano e della quale, come detto in altre circostanze, le cause sono da ritrovarsi in vari personaggi, tutti attori di una tragicommedia che, arrivati a dicembre, i tifosi capitolini sperano abbia raggiunto il suo epilogo.
La sensazione che la fine di questo maledetto incubo sia finalmente arrivata, in particolare, i romanisti ce l’hanno avuta forte e chiara dal giorno della conferenza stampa del terzo allenatore della stagione, il quale, dall’alto dei suoi settantatré anni di vita, ha ribadito con forza la volontà di non lasciare nulla di intentato nella parte di stagione che ci separa dalla sua conclusione.
Proprio per questo, aldilà del solo punto racimolato nelle tre partite della gestione Ranieri, i supporters della Roma sembrano aver ritrovato l’entusiasmo che avevano perso nei precedenti mesi, a forza di magre prestazioni e decisioni inspiegabili da parte della dirigenza.
Ora, però, è assolutamente necessaria una vittoria, aldilà di tutte le belle prestazioni che si possono offrire e, allora, quella di sabato contro il Lecce diventa una gara da vincere a tutti i costi.
I punti di forza del Lecce
La squadra che occupa la posizione sottostante a quella della Roma, per inusuale che possa essere, si presenta domani sera all’Olimpico forte di un bel pareggio contro la Juventus, arrivato alla prima gara della nuova gestione Giampaolo.
Il “Maestro”, infatti, si è seduto sulla panchina dei salentini dopo l’esonero di Gotti, arrivato dopo un avvio di campionato ritenuto abbastanza deludente dalla dirigenza pugliese, la quale, dopo la bella annata passata, non si aspettava certo di partire così male.
Nonostante i risultati negativi, però, la compagine di questo inizio di Serie A aveva mostrato anche dei lati positivi, come il bel gioco che, aldilà di un tasso tecnico inferiore a quello di molte squadre, era sempre una costante dei leccesi.
In una buona coralità come quella giallorossa, poi, tendeva ad esaltarsi (e continua a farlo) un giocatore molto dinamico e frizzante come Patrick Dorgu, capace, grazie alla sua poliedricità, di ricoprire quasi tutti i ruoli sulla fascia destra, svariando dal terzino all’ala.
Già marcatore di tre reti, il danese è sicuramente la nota più lieta dell’avvio di stagione del Lecce, il quale, oltre a lui, può essere soddisfatto anche di Falcone, dimostratosi ancora un ottimo portiere, e di Gaspar, rivelatosi un buonissimo colpo al centro della difesa.
Krstovic’, poi, aldilà delle polveri bagnate di questo avvio, è sempre un centravanti molto pericoloso se innescato a dovere e, con il cambio di modulo di Giampaolo, affidatosi molto di più alle fasce, il montenegrino potrebbe cominciare a ricevere molti più cross rispetto al passato.
Occhio, dunque, anche a lui.
Roma, mira qui
La missione che si prospetta agli uomini di Claudio Ranieri, ancora alla ricerca di stabilità e di fiducia, è quella di saper analizzare bene quali siano i punti scoperti di una squadra certamente non imbattibile come il Lecce.
Il primo fra tutti, osservando anche solo i meri dati statistici, è ovviamente quello difensivo, se è vero che i salentini hanno subito, in quattordici gare, la bellezza di 22 reti, a fronte delle sole 7 segnate, a scapito di una differenza gol che, letteralmente, piange.
La ragione di questa così scarsa abilità difensiva sta da ritrovarsi in due principali fattori, primo dei quali il generale sbilanciamento della squadra verso la fase offensiva, che, già nell’ultima partita, Giampaolo ha cercato di correggere schierando i propri calciatori con il 4-5-1 in difesa.
L’altra causa fondamentale dietro alle tante reti subite risiede nelle ingenuità che, palla al piede, i portatori di palla giallorossi tendono a commettere sotto il pressing degli avversari, a cui capita di trovarsi la strada spianata verso la porta leccese.
La Roma, dunque, dovrà essere molto abile a sfruttare queste falle nel sistema salentino, puntando soprattutto, a mio avviso, sull’ottima pressione alta messa in atto a Londra e, a tratti, anche contro l’Atalanta, trovatasi in difficoltà in alcune situazioni.
Un lavoro da “retiarii“, ossia quei gladiatori che, forti di una rete da caccia, tentavano di ingabbiare i loro rivali per poi colpirli con la potenza dei loro tridenti.
L’augurio di Ranieri è che questa tecnica di combattimento venga eseguita in un Colosseo vero e proprio, necessario alla Lupa in un momento così complicato.
Foto: instagram As Roma.