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Milan-Juve, da horror: 0 tiri in porta, si accontentano i bianconeri

Milan-Juve, da horror. Fischi e 0 tiri in porta

Milan-Juve finisce 0-0. Si conclude tra i fischi il big match di San Siro. 0 Tiri in porta per la squadra di Fonseca, alla Juventus va bene così.

Ennesimo 0-0 per la squadra di Thiago Motta, che contro il Milan sembra accontentarsi. I bianconeri non corrono mai pericoli nel corso del match, né tantomeno ne creano.

Meno soddisfatto il Milan, come sottolineato dai copiosi fischi di San Siro, arrivati dopo il 90′. Nel post-partita emerge anche il malcontento dei giocatori rossoneri. Fofana, ad esempio, ha detto che si è trattato di una partita “Che non avrebbe voluto giocare.”

Il giocatore francese ha inoltre sottolineato l’atteggiamento della Juventus, che ogni volta che perdeva palla, si ricompattava all’indietro. Il centrocampista in questo modo ci ha tenuto a rispondere ai fischi, mettendo in luce, chi i rossoneri avessero davanti.

D’altro canto, più soddisfatto invece Thiago Motta, che in conferenza stampa si è detto entusiasta del lavoro svolto fino a questo momento. Il tecnico ci ha tenuto infatti a esaltare la prestazione del suo gruppo e del reparto difensivo, con una menzione d’onore per Thuram, MVP del match.

Come riportato da DAZN, Milan-Juve è stata la partita con meno tocchi in area e meno tiri in porta dell’intero campionato. I padroni di casa ad esempio, hanno tirato per la prima volta nello specchio di Di Gregorio, al 94′, in occasione dell’ultimo calcio d’angolo.

Milan-Juve, le scelte tattiche dei due allenatori

Più che definirla una partita horror si può parlare di una partita sicuramente interessante sotto il profilo tattico. Soprattutto nel secondo tempo, infatti il Milan ha cercato di cambiare il suo tradizionale schieramento.

Fonseca infatti ha adottato un 4-4-2, con Leao, centravanti al fianco di Morata. Lo scopo era quello di dare una mano allo spagnolo, spesso in difficoltà e costretto ad abbassarsi a centrocampo, per poter prendere il pallone.

Ha inciso notevolmente l’assenza di Christian Pulisic, che una volta entrato ha cercato di rinvigorire la manovra rossonera, rendendosi più pericoloso di Loftus-Cheek, autore di un’altra prestazione opaca.

Assenza incisiva soprattutto sugli esterni. Spesso infatti il Milan ha cercato di attaccare la Juventus sulle fasce, ma il raddoppio sistematico su Leao, o su Musah, ha complicato la manovra rossonera.

Fondamentale anche il pressing alto, svolto in maniera compatta dalla squadra di Thiago Motta, che cercava sempre, di orientare l’uscita rossonera verso destra dalle parti di Emerson Royal.

Una Juve dunque che marcava più lo spazio che il riferimento a uomo, a differenza di quanto visto nelle ultime uscite, fatta eccezione per alcuni giocatori, come Savona, a uomo su Leao.

In fase di costruzione invece, la Juventus ha adottato una sorta di 4-2-4, 4-2-3-1. In questo sistema, senza punte, è mancato tantissimo Koopmeiners, autore di una prestazione pessima, la prima con la maglia bianconera.

Spesso infatti quando McKennie svuotava l’area di rigore, uscendo per ricevere palla, l’olandese non entrava in area, e la Juve era costretta a concludere da fuori.

Una gara quindi molto tattica e bloccata, sulla scia degli ultimi Milan-Juve. Un punto a testa per le due compagini, che piano piano scivolano verso gli ultimi vagoni del treno Champions.

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