Alla prima gara dopo la terza sosta nazionali della stagione, Como e Fiorentina si ritrovano subito contro al Sinigaglia.
Osservando la situazione con superficialità, come molte persone sono abituate a fare, la gara del Sinigaglia, in programma domenica subito dopo pranzo, avrebbe tutte le caratteristiche per essere etichettata come una di quelle da non guardare per la banalità del risultato.
Se, infatti, la Fiorentina ha le fattezze di un Freccia Rossa in piena ed inarrestabile corsa, il piccolo Como di Fabregas, dopo un buon avvio, ha assunto le sembianze di una lenta lumachina, che fatica ad accumulare punti nelle partite a cui prende parte.
Sarebbe, però, troppo facile, nonostante ciò che la classifica dice, analizzare in maniera così banale questo incontro, se è vero che, aldilà delle poche vittorie e delle tante sconfitte, la squadra degli Hartono ha spesso prodotto un bel calcio, mettendo in difficoltà anche numerose big.
Di conseguenza, la partita del giorno feriale per eccellenza rischia di essere la gara rivelazione di giornata, essendo entrambe le compagini due formazioni con idee di calcio offensivo e di manovra, abituate a divertirsi e a far divertire.
Una bella gara, dunque, da godersi e da ammirare senza nessuna aspettativa, ma semplicemente fruendo di ciò che il Como e la Fiorentina decideranno di farci vedere.
Come arriva il Como
Il percorso di Como, iniziato sotto i fuochi d’artificio di un mercato composto anche da alcuni grandi nomi, quali quello di Varane, infortunatosi e ritiratosi subito, Belotti e Reina, ha riservato, lungo la strada, numerosi alti e bassi ai tifosi lariani.
Questi ultimi, dopo anni di lontananza dalla massima categoria nazionale, hanno potuto riabbracciare la Serie A con gioia, contenti di essere tornati sul palcoscenico più importante del paese, ma fin da subito hanno compreso come l’avventura sarebbe stata meno agevole di come avevano raccontato i proprietari in estate.
Se, infatti, soprattutto nel mese di settembre sono arrivati dei buoni risultati, come le vittorie contro Atalanta e Verona, ottime per muovere la classifica, dopo di quelle è iniziata una lunga sequela di risultati negativi, inframezzati da qualche pareggio qua e là.
La caduta più rovinosa, in particolare, è stata quella rimediata in casa contro la freschissima e bellissima Lazio di Baroni, capace di dare una “cinquina”, nel senso più letterale dell’espressione, ai lariani, costringendoli ad una brutta figura casalinga.
I tifosi comaschi, dunque, sperano che la sosta possa aver servito ai propri beniamini per riordinare le idee e cercare di tornare alla vittoria dopo quasi due mesi dall’ultima, arrivata contro gli scaligeri proprio al Sinigaglia, il quale, anche domenica, promette di essere strapieno.
Palladino per non smettere di sognare
Quello che sta vivendo la Viola, da ormai qualche settimana a questa parte, non è definibile in altra maniera che con la parola “sogno”, se è vero che, in un lasso di tempo brevissimo, si è trovata a veleggiare nelle zone alte della classifica, ad un solo punto dalla sua vetta.
Un traguardo bellissimo ed inaspettato, su cui, però, Palladino non ha alcuna intenzione di cullarsi, visto che, come ha ripetuto spesso in queste ultime partite, il viaggio è solo all’inizio.
Per cercare di continuare questa bellissima striscia di partite, dunque, ne servirà un’altra giocata con concentrazione e spirito di sacrificio, in attesa che torni anche uno dei principali talenti offensivi della banda, ossia Albert Gudmundsson.
Per fermare la squadra di Fabregas, che si dispone abitualmente con un 4-3-3 declinato spesso in un 4-2-3-1, però, Palladino non ha intenzione di inventarsi nulla di particolare, se è vero che la forza della sua Fiorentina nelle ultime gare è stata proprio quella di rimanere fedele alla sua identità di gioco.
L’unico accorgimento che il tecnico italiano potrebbe adoperare in vista della sfida del Sinigaglia, sentendo le ultime notizie, potrebbe essere una specie di gabbia in mezzo al campo per Nico Paz, il quale, durante questi primi mesi in A, ha dimostrato di essere il cervello e il motore offensivo del Como, dipendente dalle sue giocate.
Se i viola riusciranno, dunque, a fermare il talento spagnolo, la situazione potrebbe farsi molto favorevole per i fiorentini, i quali, poi, si affideranno a “Re Mida” Moise Kean, capace, nell’ultimo periodo, di trasformare in oro qualsiasi pallone tocchi.
Chissà che non lo faccia anche domenica…
Foto: instagram Fiorentina.