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Euro 24, focus sull’avversaria dell’Italia: come gioca la Svizzera

La Svizzera, prossima avversaria dell'Italia agli ottavi

Dopo il pareggio dell’Italia contro la Croazia, agli ottavi a Berlino ci aspetta la nazionale elvetica: vediamo come gioca la Svizzera.

La straordinaria prodezza al minuto 97’ di Zaccagni ha permesso all’Italia, ieri sera impegnata a Lipsia contro la Croazia, di pareggiare il gol di Modric.

Gli azzurri si sono quindi qualificati alla fase finale di Euro 24 come secondi del girone, alle spalle della Spagna.

L’ottavo di finale, che si disputerà all’Olympiastadion di Berlino sabato 29 giugno alle ore 18:00, ci vedrà impegnati contro la Svizzera.

Cerchiamo di capire come gioca la Svizzera, che nel suo girone ha concluso seconda dietro la Germania.

Domenica scorsa gli elvetici hanno messo in grande difficoltà i padroni di casa, i quali solo nel finale sono riusciti ad acciuffare il pari.

Come gioca(va) la Svizzera

I risultati della nazionale elvetica nelle gare di qualificazione a Euro 24 sono stati un po’ deludenti.

La Svizzera si è qualificata alla penultima giornata solo come seconda in un girone abbordabile, riuscendo a vincere solo 4 partite su 10.

In queste partite, il CT Yakin aveva adottato un 4-3-3 molto offensivo e ambizioso, che alzava tanti uomini sopra la linea della palla.

Perso il possesso, l’idea era di riaggredire immediatamente per riconquistare la palla alti e far male all’avversario momentaneamente disorganizzato.

In un sistema così aggressivo, la difesa doveva lasciarsi tanto campo alle spalle, ma i difensori elvetici (a parte Akanji) sono andati in difficoltà nel difendere la profondità correndo all’indietro.

Per questo motivo la Svizzera, tra le squadre che si sono qualificate direttamente agli Europei, è quella che ha subìto più gol (11).

Come gioca oggi la Svizzera

Per cui il CT ha pensato che fosse opportuno cambiare qualcosa a livello di sistema di gioco passando alla difesa a tre; un centrale in più permette infatti di controllare meglio le transizioni difensive.

Il passaggio al 3-4-2-1 permette inoltre di far giocare da braccetto di sinistra l’ex Milan e Toro Ricardo Rodrìguez, che assicura più qualità nella prima costruzione.

Al centro gioca Akanji, capace con la sua velocità di coprire le spalle ai compagni di reparto, permettendo comunque alla squadra di pressare alta.

Il braccetto di destra invece è Schar, difensore molto alto e potente ma un po’ macchinoso, che ha compiti più di copertura.

A centrocampo la mediana a due è formata da due giocatori molto forti, Freuler e Xhaka.

Quest’ultimo, con la sua qualità in regia, è il giocatore più importante della squadra, il suo “cervello”.

Grazie alla sua regia esperta, la Svizzera insiste col possesso basso per attrarre gli avversari e trovare gli uomini dietro la linea di pressione.

Il “bolognese” Freuler, grazie al suo eccezionale acume tattico, svolge invece il ruolo dell’equilibratore: un compito più di copertura e di contenimento.

Gli esterni a tutta fascia sono Ndoye del Bologna a sinistra e l’ex Udinese Widmer a destra.

Un altro “bolognese”, Aebischer, è stato impiegato con profitto a sinistra nella partita contro la Germania.

Consolidato il primo possesso, l’obiettivo della Svizzera è trovare gli uomini tra le linee, alle spalle del centrocampo avversario: in particolare i due fantasisti dietro la punta Embolo.

Contro la Germania hanno giocato dietro Embolo, unica punta, Ndoye e Rieder (nella ripresa sostituito dal titolare Vargas).

Innescati i giocatori tra le linee, spesso questi cercano l’apertura su uno degli esterni, mentre il resto dei compagni (compreso l’altro esterno sul secondo palo) occupa l’area per il cross.

È un modo estremamente efficace di attaccare, perché la Svizzera produce molto: 20,01 npxG (gol attesi depurati dai calci di rigore) nel girone di qualificazione; secondo miglior dato dietro al Portogallo.

Il grande problema della Svizzera

Il problema della nazionale elvetica è però la scarsa qualità nella finalizzazione: da quei 20,01 npxG sono arrivati solo 21 gol senza rigori.

La questione chiama in causa il ruolo del centravanti: con un Embolo a pieno regime non ci sarebbero stati problemi.

Tuttavia, l’attaccante del Monaco è rientrato solo ad aprile da un lungo infortunio e non può essere ovviamente al top.

Al suo posto Yakin aveva utilizzato Okafor come punta, ma il suo scarso minutaggio al Milan lo ha penalizzato in vista degli Europei.

Da falso nueve ha agito a volte anche Vargas, ma senza grandi risultati; quella dell’attaccante è quindi la questione più spinosa da risolvere per il CT.

La forza della Svizzera

La forza della Svizzera è dimostrata dal fatto che, negli ultimi 20 anni, si è sempre qualificata per Mondiali ed Europei; inoltre, quasi sempre è riuscita a raggiungere gli ottavi di finale.

Tuttavia, superato il girone, solo una volta (tre anni fa, battendo la Francia ai rigori) gli elvetici sono riusciti ad accedere ai quarti: speriamo che questo sia un dato beneaugurante per l’Italia di Spalletti.

A questo proposito, dobbiamo sapere che, per la nostra nazionale, la sfida contro gli svizzeri sarà durissima.

Abbiamo ancora davanti agli occhi i 70’ minuti di grande calcio che, senza nessun timore reverenziale, la Svizzera ha sciorinato in casa della Germania.

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