Roma, alla fine sarà Ranieri-tris. Quali sono le differenze, e affinità tra Claudio Ranieri, e l’ultimo allenatore giallorosso, Ivan Juric.
Dopo un lungo casting, i Friedkin hanno scelto Claudio Ranieri, per ripartire, e cercare di raddrizzare una stagione partita malissimo. L’ex allenatore del Cagliari, esce dal suo ritiro, per tornare ad allenare i giallorossi.
Lui stesso infatti quando fu richiamato nel 2019, aveva detto: “Se la Roma chiama devo dire sì”. Alla chiamata dei Friedkin dunque Sir Claudio non ha dovuto neanche pensarci.
“Una bella gatta da pelare, per questo mi hanno chiamato”. Queste le primissime dichiarazioni rilasciate all’Ansa da parte del tecnico, pienamente consapevole della difficoltà del compito che gli spetta.
L’allenatore ex Leicester, ieri sera è arrivato a Fiumicino, accolto da una folla in festa, che vede in lui un simbolo, l’uomo giusto che al momento del bisogno ha risposto presente.
Oggi pomeriggio dirigerà il primo allenamento, in attesa che finita la sosta nazionali, rientrino tutti i titolari, per poter iniziare a preparare la sfida con il Napoli. L’ultima avventura di Ranieri alla Roma risale al 2019.
In quell’occasione, subentrò al posto di Di Francesco, e in 12 gare ottenne 22 punti, per un totale di 6 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. In totale la sua media punti con la Roma è di 1,83 punti a partita, seconda solo a quella di Luciano Spalletti.
Oggi invece, il tecnico romano andrà a sostituire Ivan Juric, esonerato, dopo un mese disastroso.
Roma, il confronto tra Ranieri e Juric
Una primissima differenza da sottolineare in un confronto tra i due tecnici riguarda la versatilità. Juric infatti rimane, nel bene o nel male ancorato alle sue idee tattiche. Idee che ha cercato di imporre a Roma fin dal primo momento, pur senza successo.
Ranieri invece è capace di adattarsi alle esigenze della sua squadra, giocando a 3 se necessario, o anche a 4, sistema che sicuramente preferisce.
Mentre il croato infatti ha adottato sempre un 3-4-2-1, il tecnico ex Cagliari nella sua ultima avventura giallorossa ha adottato diversi schieramenti. Un 4-3-3, o il 4-2-3-1 molto simili tra loro, ma non esclude nemmeno un 4-4-2.
Nella sua ultima esperienza alla Roma, i terzini di Ranieri erano stati in alcune occasioni Marcano e Juan Jesus, dunque due difensori adattati, pertanto non è da escludere la possibilità di vedere giocatori come Gianluca Mancini, ricoprire quella posizione.
La scelta della difesa a quattro, spinge chiaramente verso la direzione di una maggiore solidità difensiva, che negli ultimi tempi, sotto la gestione di Juric è mancata.
Il tecnico croato, scuola Gasperini, prediligeva un approccio spregiudicato, uomo su uomo, sulla base di un pressing alto.
Ranieri invece ha un atteggiamento più conservativo. Chiede moltissimo ai suoi centrocampisti, trovando quindi in figure come Manu Konè, caratteristiche ideali per il suo stile di gioco.
Quando infatti i terzini salgono, come potrebbe fare ad esempio Angelino, sono i centrocampisti ad abbassarsi tra i due centrali. Non per costruire dal basso, ma per non lasciarsi esposti a ripartenze.
Come Juric, predilige un gioco che cerchi la verticalità, ma non in maniera ossessiva, sfruttando molto le fasce laterali, dove saranno fondamentali sia i terzini, sia gli eventuali esterni di attacco.
Maggior ricerca dell’ampiezza, e meno densità in mezzo al campo. Un aspetto che invece il croato, esasperava, andando però a intasare spesso la trequarti avversaria, creando difficoltà ai suoi stessi giocatori.
Niente riaggressione immediata quindi né baricentro alto, ma tanto tanto equilibrio e serenità, aspetti fondamentali, che a Roma mancano da inizio stagione.