Svizzera qualificata, focus sulla formazione elvetica, sullo stile di gioco e sulle possibili avversarie agli ottavi
Una Svizzera agguerrita pareggia 1-1 con la Germania in un match valido per il girone A di Euro 2024.
Questo risultato permette ed entrambe le compagini di accedere agli ottavi di finale della competizione.
Al Deutsche Bank Park di Francoforte nel primo tempo Orsato annulla un gol di Andrich per un fallo di Musiala su Aebischer, poi gli elvetici aumentano i giri e Ndoye (28′) sblocca il match su assist di Freuler.
Nella ripresa i tedeschi reagiscono, spingono e pareggiano i conti solo nel recupero grazie a un colpo di testa di Fullkrug (91′).
La Germania chiude in testa il girone a quota 7 punti mentre la Svizzera è seconda con 5.
Svizzera: I possibili avversari
Si completa il primo girone di Euro 2024, il Gruppo A, e Germania e Svizzera si qualificano rispettivamente prima e seconda.
Per Yakin e i suoi c’è quindi da acccontentarsi del secondo posto, piazzamento che potrebbe metterli contro l’Italia nel caso in cui gli Azzurri dovessero riuscire a garantirsi il secondo posto nel proprio raggruppamento o, in caso contrario, contro la Croazia di Dalic.
Focus Svizzera: il commissario tecnico ed il gioco degli elvetici
Murat Yakin, ex giocatore della nazionale svizzera, è il commissario tecnico degli elvetici.
Ha vinto due titoli di campione svizzero con il Basilea e ha accumulato esperienza all’estero con lo Spartak Mosca.
Nominato allenatore della Svizzera nell’agosto 2021, ha condotto la squadra agli ottavi di finale del Mondiale 2022.
Ad Euro 2024 i moduli di riferimento della Svizzera sono il 3-4-3 o il 3-4-2-1.
La nazionale elvetica basa il suo gioco sul possesso basso per attirare gli avversari e trovare gli uomini dietro le linee di pressione.
Consolidato il primo possesso, l’obiettivo della Svizzera è quello di pescare gli uomini alle spalle del centrocampo avversario.
Xhaka, con la sua qualità, è il giocatore più importante in questo senso. Quando la Svizzera imposta ed il centrocampista rimane da solo davanti alla difesa, Akanji da dietro può decidere di alzarsi per dargli una linea di passaggio.
Innescati i giocatori tra le linee, spesso questi cercano l’apertura per Ndoye largo a sinistra, che così può sfidare il terzino col suo dribbling.
Nel frattempo il resto dei compagni occupa l’area per il cross, compreso Widmer sul secondo palo.
I giocatori chiave
Negli ultimi anni la stella della Svizzera è sempre stata Xherdan Shaqiri. Il ritiro in MLS, però, ha fatto retrocedere l’ex interista nelle gerarchie di Yakin.
Shaqiri rimane uno dei pochi della Svizzera a poter risolvere le partite con una giocata, come mostrato nella gara contro la Scozia, ma non è più considerato un titolare dal tecnico degli elvetici.
Un altro giocatore molto importante per la Svizzera, è Granit Xhaka. Quest’anno nel Bayer Leverkusen di Xabi Alonso è stato uno dei migliori d’Europa nel suo ruolo.
In una nazionale che punta tanto su una costruzione ordinata e sulla pressione degli avversari, le qualità da regista di Xhaka fanno la differenza.
Il mediano si incarica di ricevere palla in situazioni pericolose, spesso spalle alla porta. Col suo sinistro, poi, smista palloni con qualità sia sul lungo che sul corto arricchendo notevolmente la trama elvetica.
In difesa invece il giocatore chiave della Svizzera è Manuel Akanji.
La sua tecnica in conduzione e nei passaggi risulta decisiva quasi quanto quella di Xhaka per una costruzione dal basso.
Inoltre, trattandosi dell’unico difensore dotato di buon passo, si occupa spesso di coprire la profondità alle spalle dei compagni di reparto.
