Ha del clamoroso quanto accaduto a Bruges in occasione del match di Champions dell’ultimo turno: spieghiamo l’accaduto.
Nelle ultime settimane, sta nascendo questa brutta abitudine di dover parlare anche di episodi difficili in Champions: questa volta siamo a Bruges.
Anche in Champions, gli arbitri stanno prendendo il brutto vizio di fare errori abbastanza gravi, proprio perché hanno l’ausilio del Var, questa settimana è toccato a Bruges.
Che si debba migliorare è chiaro e ne abbiamo già discusso; oggi invece andiamo ad analizzare più nello specifico l’accaduto.
Champions, clamoroso a Bruges
Siamo ad inizio ripresa, c’è un calcio di rinvio in favore dell’Aston Villa, il Dibu Martínez la passa a Mings, che però ripete il rinvio toccando il pallone con la mano e passandolo al suo portiere di nuovo che gliela ripassa, sembrerebbe tutto normale.
Il problema è che l’arbitro aveva già fischiato, il pallone era già in gioco, oggettivamente quindi c’è un chiaro fallo di mano volontario in area che porta come diretta conseguenza all’assegnazione del calcio di rigore in favore del Bruges.
Il fato vuole poi che quel rigore realizzato da Vanaken risulti decisivo e fra l’atro sia l’unica rete dell’incontro, issando così il risultato finale sull’ 1-0 in favore del club di casa.
Per quanto possa sembrare incredibile, dal punto di vista dell’arbitro questi tocco di mano ha la stessa valenza di un qualsiasi tocco di mano volontario in area di rigore.
Nel calcio non esiste la compassione, la tolleranza, se sbagli, come ha sbagliato Mings dato che l’arbitro aveva già fischiato, è giusto che subisca le conseguenze delle sue azioni.
Da un punto di vista didattico, quest’episodio è molto importante anche per Mings stesso: siamo sicuri che da questo momento in poi presterà notevole attenzione a questi aspetti del gioco.
Gli episodi del resto della giornata
La partita più difficile fra quelle rimaste è stata sicuramente Inter-Arsenal. I gunners reclamano un rigore e protestano per quello concessogli contro.
Al 30′ del primo tempo Sommer colpisce coi pugni sul volto Merino, nel tentativo di prendere il pallone. Per l’arbitro non c’è nulla e il Var conferma questa decisione.
Purtroppo, queste decisioni sono molto difficili da valutare per il Var. Il Var sarebbe potuto intervenire, solo in caso di rosso per Sommer, che decade dal chiaro tentativo di giocare il pallone, ma non essendoci un rosso, l’intensità del pugno la può solo valutare l’arbitro in campo, coadiuvato dagli altri ufficiali di gara.
Sembrerà paradossale, ma in questo tipo di episodi, il Var è praticamente tagliato fuori. Proseguiamo infine col rigore concesso all’Inter.
Nella ripresa tocco col braccio in area dello stesso Merino, rigore concesso sacrosanto e nonostante le polemiche, non si può obiettare nulla sul rigore assegnato all’Inter, non ci sono gli estremi per rivalutare la decisione dell’arbitro, non l’avesse concesso, però, anche qui per il Bar sarebbe stato difficile intervenire.