L’Atalanta di Gasp, di scena alla Mercedes Benz Arena, si trova ad affrontare una conoscenza del recente passato.
Quando Luca Percassi, nell’estate del 2023, di comune accordo con Gianpiero Gasperini, decise di andare ad investire 31 milioni di euro (record di allora per l’Atalanta) in un giovane attaccante semi-sconosciuto, gli scettici non furono indubbiamente pochi.
Di nazionalità maliana e proveniente dagli spagnoli dell’Almeria, infatti, El Bilal Touré era un oggetto non del tutto identificato dal nostro campionato, ma che, secondo i maggiori esperti, prometteva di poter recitare un ruolo di primo piano nell’oliata macchina da corsa orobica.
Una storia d’amore, dunque, che, nonostante tutti i dubbi e le perplessità, appariva come destinata a sbocciare nel miglior modo possibile, con il ragazzo che, fin dal suo arrivo a Zingonia, mise in mostra delle qualità, oltreché tecniche, fisiche veramente notevoli.
Fu sorprendente per molti, di conseguenza, una volta ammiratane la potenza atletica, che, a pochi giorni dall’inizio delle ostilità, il nuovo arrivo aveva già riportato un infortunio pesante abbastanza da tenerlo fuori per vari mesi.
Un vero e proprio colpo ad effetto il quale, agli occhi dei tifosi bergamaschi, ormai sempre più incuriositi dal nuovo acquisto dei Percassi, prese le sembianze di una pugnalata alle spalle.
Il girone di ritorno
L’infortunio che El Bilal riportò in allenamento, ossia un grave problema alla coscia di natura prettamente muscolare, fu talmente serio che il Gasp poté tornare ad averlo a disposizione solo ad inizio gennaio, quando si sedette in panchina nella sfida dominata contro il Frosinone.
Per esordire in Serie A, quindi, Touré dovette aspettare altre due partite prima di, in maniera del tutto inaspettata, risultare il match winner della sfida di Marassi contro il Grifone, al quale siglò una pesantissima rete dopo essere subentrato solo pochi minuti prima.
Il gol al debutto, dunque, lasciava presagire un grande futuro per il maliano che, invece, nel resto del girone di ritorno, rimediò solo altre dieci presenze, andando in rete una solo volta contro il Monza.
Andò un po’ meglio in Europa League, competizione in cui contribuì in misura maggiore, siglando anche la rete del definitivo 3 a 0 nel ritorno della semifinale contro l’Olympique Marsiglia.
Al momento di tirare i bilanci, però, le buone prestazioni nella competizione continentale non bastarono a convincere la dirigenza dell’Atalanta a confermarlo di nuovo per la stagione 2024-25, cedendolo in prestito allo Stoccarda di Hoeness, fissando il diritto di riscatto a 14 milioni.
Una passione, dunque, mai scoppiata del tutto con i colori nerazzurri, a causa non solo dell’infortunio, ma anche di altri motivi.
Cosa non è andato all’Atalanta
Fermarsi ad affermare che l’esperienza orobica di El Bilal Touré non è andata secondo le aspettative migliori solo per l’infortunio sarebbe estremamente banale e, di conseguenza, superficiale, in quanto le ragioni del flop sono da ritrovarsi anche in altri due importanti motivi.
Il primo di questi è rappresentato dalla concorrenza con la quale il giovane maliano si trovava a guerreggiare, essendo il suo rientro arrivato in un periodo dell’annata in cui Scamacca era di gran lunga il miglior calciatore a disposizione dell’Atalanta.
Gasp, per provare a trovargli spazio, decise perfino di schierarlo come ala sinistra, ma anche quello slot era egregiamente riempito dalle giocate e dall’inventiva di ‘Mola (per dirlo alla bergamasca) Lookman, mattatore della finale di Europa League.
Un’altra causa del cattivo andamento della scorsa stagione, però, è da ritrovarsi sicuramente anche nell’atteggiamento dell’allenatore piemontese verso i giovani che arrivano al proprio cospetto.
Gasperini, infatti, è divenuto famoso per la pazienza nell’aspettare a schierare fin dall’inizio i propri talentuosi prospetti, attendendo di conoscerne abbastanza le caratteristiche in campo.
Anche Nicolò Zaniolo, che sta cominciando a vedere il terreno di gioco solo ora, ha dovuto subire questo trattamento, trascorrendo le prime due mesate della sua esperienza orobica in panchina, sgobbando in allenamento per integrarsi nei meccanismi del “Mago”.
El Bilal, dunque, soprattutto a causa dell’infortunio, non ha avuto tempo per passare quel periodo di rodaggio tanto caro al Gasp, il quale, al momento della verità, gli ha preferito dei calciatori con i quali aveva lavorato per tutto l’anno.
Una scelta decisa, che Touré vorrà ribaltare questa sera, mettendo, da bravo ex, in crisi la sua squadra precedente, dimostrando le sue abilità.
Foto: instagram personale El Bilal Touré.