I bianconeri raccolgono solo un punto contro un buonissimo Parma. La squadra di Motta è ancora imbattuta, ma con questi risultati si allontana sempre di più dalla vetta del campionato
Ci si aspettava il ritorno alla vittoria, ma il risultato finale è stato un sorprendente 2-2. Risultato frutto di un primo tempo ottimo degli ospiti concluso in vantaggio di 1-2, nella seconda frazione invece i bianconeri si impongono e trovano il pareggio con Weah, senza però riuscire a vincerla.
La gara si apre con il vantaggio del Parma con Del Prato che ben pescato da Balogh firma lo 0-1 di testa. Alla mezz’ora di gioco la Juve pareggia con McKennie sempre di testa, grazie all’assist di Weah. Il pareggio, però, non da la scossa alla squadra di Motta che fatica a tenere il pallone senza fare errori.
Al 39° minuto Mihaila lancia lungo per Man che di scatto brucia Danilo e manda a vuoto l’uscita del numero uno bianconero. Il rumeno arriva sul fondo, si gira e attende l’arrivo di un compagno con tutta la Juventus che torna di corsa in difesa. Ecco che si inserisce Sohm che fa 1-2.
Nel secondo tempo la partita viene dominata dalla vecchia signora che riescono a pareggiare con Weah al 50° servito dal solito Conceicao, ma per i restanti 40 minuti non riescono a vincerla, nonostante la netta superiorità territoriale sul Parma.
Pareggio Juve: cosa sbagliano i bianconeri?
La gara di ieri sera è stata il copione di una Juve vista già un po’ troppe volte all’inizio di questa stagione. Una squadra indecifrabile, che sembra adattarsi troppo all’avversario che si trova davanti. La squadra di Motta sa tenere testa a tutti, e la vittoria sull’Inter lo dimostra, ma è ancora troppo vulnerabile, soprattutto a livello difensivo.
Fase difensiva
La coppia Danilo-Gatti ieri ha patito troppo le incursioni degli attaccanti ospiti. Il brasiliano in particolare è ormai un lontano parente del Danilo visto la scorsa stagione. Nelle ultime uscite si è dimostrato lento, insicuro e goffo negli interventi. Sarà che il centrale a 2 non è il suo ruolo, sarà il fatto di essere dietro nelle gerarchie di Motta, ma sicuramente queste prestazioni alla Juventus non sono accettabili.
Il problema difensivo è evidente. Da quando manca Bremer la Juve ha subito 6 reti in due partite rispetto al solo gol nelle prime otto disputate. Le cause però non sono solo legate ai centrali, ma anche ad una poca reattività da parte dei laterali e dei centrocampisti centrali a chiudere il portatore di palla. Contro l’Inter, dopo il 4-2 i nerazzurri potevano dilagare poiché gli sono state concesse troppe chances di tiro.
Fase offensiva
In fase di costruzione, invece, si commettono ancora troppi errori tecnici: passaggi sbagliati su tutti. Al di là dei movimenti e dei meccanismi di Motta che devono ancora essere integrati, tante volte il pallone è perso perché il passaggio non è ben calibrato.
Altro aspetto è il possesso palla, sterile e orizzontale che fatica a propiziare i gol. Contro il Parma sono stati fatti 600 passaggi circa e il dato sul possesso recita 60%. Tuttavia questo dominio del gioco non ha portato al terzo gol bianconero.
Inoltre sembra mancare apporto dalla punta centrale. Vlahovic non è quel tipo di attaccante che ha nelle sue corde il lavoro di raccordo tra attacco e centrocampo. Lui preferisce essere lanciato in profondità oppure aspettare il cross in area.
Il serbo non sembra essere l’attaccante giusto per questa Juve a causa della sua discontinuità. Ha i colpi del campione, ma a volte servirebbe di più essere più presenti nel gioco di squadra facendo giuste le cose semplici.
Problema di atteggiamento
I bianconeri sembrano ancora poco sicuri di sé, sono ancora giovani e devono conoscersi. Occorre lavorare sulla lucidità nel corso della partita: l’aggressione e il pressing ultra-offensivo che richiede Motta non viene sempre fatto nella maniera giusta.
Pazienza e fiducia a Motta
In tutto questa situazione, bisogna avere pazienza e dare fiducia all’operato dell’allenatore. I frutti del lavoro, molto spesso vengono raccolti dopo 1/2 stagioni, basti pensare al Liverpool di Klopp o più recentemente all’Arsenal di Mikel Arteta.
Serve pazienza, cosa che nella tifoseria juventina, forse, non si è abituati ad avere.
L’obiettivo stagionale è sicuramente quello di confermarsi in Champions League e provare a vincere un trofeo tra Coppa Italia, Supercoppa e campionato. La Juve di Motta è il fase di costruzione, ha cambiato tanto e non ha l’obbligo di vincere come potrebbe averlo l’Inter, rimasta pressoché la stessa sempre con Inzaghi sulla panchina.
I prossimi impegni della Juventus
Le prossime partite saranno fondamentali per Thiago Motta e la sua banda. La Juve necessita di punti e nonostante sia all’inizio del nuovo ciclo è importante non sprecare le chances più ghiotte, nelle partite più facili del calendario.
Sabato i bianconeri affronteranno l’Udinese fuoricasa, squadra che da sempre filo da torcere alle big del campionato. Poi ci sarà la tosta trasferta di Lille in Champions League. Segue poi il derby con il Torino, la partita con il Milan a San Siro e a chiudere il difficile mese di Novembre, la gara di coppa contro l’Aston Villa.