Si è conclusa ieri la nona giornata di Serie A. Analizziamo i punti salienti tramite il consueto pagellone di fine giornata.
0 – Ennesimo pasticcio extra campo alla nona giornata
Si gioca, non si gioca, si gioca a porte chiuse o in campo neutro. Per giorni sono state fatte ipotesi da mandare al vaglio per il match tra felsinei ed rossoneri.
Alla fine a prevalere è stata la scelta di non far giocare il match e di rinviarlo a data da destinarsi.
Certo è che, di fronte a problematiche ambientali, servirebbe maggior buon senso ed evitare polemiche come quelle sollevate da Scaroni che non fanno bene a nessuno.
Altrettanto certo è che dalla società del Milan ci si aspetta un altro tipo di peso politico nel prendere decisioni del genere.
1 – Hellas, ottimo compagno d’allenamento
Molto male anche l’Hellas Verona, sicuramente peggiore squadra di Serie A in questo turno.
Va bene che le forze in campo fossero diverse, ma al tempo stesso andare sotto 3-0 dopo soli 15′ minuti è una brutta figura.
Gli scaligeri dei primi 45′ di partita, infatti, sembrano appartenere ad una categoria inferiore rispetto alla Dea.
Un po’ meglio nella ripresa, però un problema sembra ancor più evidente, visto anche il 3-0 subito in casa contro il Monza. Mancano cattiveria e agonismo.
E serve trovarli al più presto, o sembra inevitabile un finale di stagione triste.
2 – Crisi evidente nella Roma
Difficile concentrarsi su un singolo aspetto, semplicemente perché nella Roma in questo momento non sta funzionando nulla.
Non funzionano gli interpreti in campo, marionette intrecciate e svuotate di ogni energia, fisica e mentale.
Non funziona Juric, al momento timoniere ubriaco senza bussola in balia di un oceano in tempesta.
Non funziona la società, le cui ultime scelte e assenza di comunicazione stanno cancellando quanto di comunque convincente si era iniziato a vedere nel recente passato.
Non si può dire infatti che i Friedkin abbiano lavorato male, anzi. La proprietà giallorossa aveva in qualche modo costruito qualcosa, ma la confusione degli ultimi mesi sta spazzando via tutto.
Riflessioni sul futuro, prossimo e remoto, vanno fatte immediatamente, perché la nave continua ad imbarcare acqua pericolosamente.
3 – Genoa ancora in difficoltà
Ennesima brutta prestazione da parte del Genoa.
Il grifone, arrivato come vittima sacrificale all’Olimpico, è uscito a testa bassa con un sonoro 3-0 rimediato.
Certo, partenze ed infortuni non hanno sicuramente aiutato, ma dopo una bella stagione come quella dell’anno scorso non ci si aspettava un simile downgrade.
Con le partenze di Retegui e Gudmundsson era inevitabile una difficoltà in fase realizzativa. Ma un continuo sulla solidità difensiva era il minimo da offrire per gli uomini di Gilardino.
Per l’attacco ormai è imminente l’annuncio di Mario Balotelli. La prima preoccupazione però dovrebbe essere la fase difensiva che rispetto all’anno scorso fa acqua da varie parti.
Gilardino, dal canto suo, dovrebbe provare a cercare delle soluzioni differenti per provare a cambiare qualcosa.
4 – Danilo brutta copia di se stesso
Sembra essere completamente fuori fase il difensore brasiliano.
Dopo l’infortunio di Bremer ha guadagnato minutaggio, ma sembra più per merito del nome che non per effettiva preparazione.
Inizia il match con un fallo in ritardo su Thuram, poi regala il penalty all’Inter. Si addormenta, Thuram lo anticipa e lui lo stende. Una sciagura per i compagni.
Thuram lo fa impazzire e lui, tra falli e disattenzioni, sbanda per tutta la partita. Viene anche ammonito.
5 – Como ingenuo
Il Como di mister Fabregas perde ancora per una grave ingenuità difensiva. Questa volta perde in trasferta sul campo del Torino.
Nonostante, infatti, la solita prova fatta di buone giocate, tiri pericolosi e schemi convincenti, quando non si riesce a vincere bisognerebbe anche saper puntare a non perdere in base alle situazioni.
Per una neo-promossa, seppur con ambizioni importanti come quelle dei comaschi, raggiungere la salvezza il prima possibile è sempre scoglio importante da superare.
Dunque, ingenuità come quelle di Braunhofer vanno evitate ad ogni costo. La speranza per i lombardi è che possa essere l’ultima lezione in vista dei prossimi turni.
6 – Napoli saldamente primo alla nona
Il Napoli di Antonio Conte vince a fatica, ma continua la fuga in solitaria.
Al Maradona contro il Lecce è solo 1-0 con gol di Di Lorenzo. Il gol del difensore è un po’ il manifesto della squadra contiana dove tutti sono portati a dare il loro contributo.
Il risultato di questa nona giornata ovviamente è anche frutto del turn-over applicato da Conte, in vista del big match di San Siro contro il Milan.
Massimo risultato col minimo sforzo dunque, e se vediamo la partita in quest’ottica allora l’operato di Conte varrebbe anche più del 6.
7 – La Lazio torna a dominare alla nona
I biancocelesti di Baroni sono, senza dubbio, una delle note più liete dell’inizio di stagione.
La Lazio diverte, vince e convince un po’ ovunque e anche quando perde, come successo a Torino contro la Juventus, lascia il campo a testa alta, consapevole di aver dato tutto.
Primi in Europa League con 9 punti in tre partite e sesti in campionato con solidità.
Per la Lazio insomma si sta verificando una buona stagione. E neanche le defezioni come l’influenza di Zaccagni riescono a scalfire le prestazioni della squadra.
Questo è un chiaro segno che il gruppo è coeso e forte, ed è principalmente da qui che parte la trafila di buone prestazioni.
8 – Redenzione continua per Di Lorenzo
L’immagine spenta e deludente che avevamo negli occhi in estate sembrava troppo brutta per essere cancellata.
Dopo le prime giornate di questo campionato invece appare come un brutto incubo quel Di Lorenzo europeo.
La cura Conte si è effettivamente rivelata funzionante per tutti, in primis per il capitano.
Con il gol decisivo contro il Lecce sale a tre centri in Serie A, confermando il periodo di forma eccezionale.
Non sono solo i numeri però a testimoniare il rendimento del terzino, ma anche l’atteggiamento mostrato sul campo ogni weekend.
Di Lorenzo appare finalmente sereno, rivelandosi di conseguenza trascinante. Il campionato è ancora lungo, ma il numero 22 sembra, per ora, essere tornato ai suoi ottimi standard.
9 – Goleada Atalanta
La Dea di Gasperini strapazza il malcapitato Verona in poco più di 35′ minuti, e poi si limita nella ripresa a gestire il match.
Un 6-1 senza storia dall’inizio alla fine della partita, dove gli orobici mettono in mostra tutta la loro classe offensiva.
Sugli scudi ovviamente Retegui Lookman e De Ketelaere, autori di una prova eccezionale composta da lampi di genio, reti ed altruismo.
Unico aspetto negativo, se si può definire, è l’ennesimo gol subito in stagione.
10 – Nona giornata scoppiettante grazie al derby d’Italia
Abbiamo dovuto attendere la nona giornata per assistere finalmente a un big match degno di questo nome.
La partita di ieri è destinata a fare storia, non solo per il derby d’Italia in sé, ma per Serie A tutta.
E’ un 4-4 che va in netta controtendenza con molti scontri diretti andati in scena negli ultimi tempi nel nostro campionato. Esempio recente lo 0-0 tra Juventus e Napoli.
Il match di ieri invece si è composto di colpi di scena, sorpassi e contro sorpassi.
Inter-Juventus è stata tutto ciò che un appassionato di calcio vorrebbe vedere. Bisogna anche ammettere però che tante sono state le sbavature durante lo scontro. Ma è vero anche che la perfezione rende matti, e sono proprio le imperfezioni a rendere più belle e appassionanti le partite.
Del resto ci esaltammo tutti di fronte al mirabolante 3-3 tra Real Madrid e Manchester City andato in scena pochi mesi fa. Del resto è così, il calcio ad altissimi ritmi presuppone anche delle fisiologiche imperfezioni.
Ben venga dunque il coraggio, di cui troppe volte siamo privi in Italia. Inter-Juventus è stato un inno alla gioia per il calcio italiano, sperando che funga da esempio per il futuro.
Foto, Ig: @Inter