Una Dea arrembante non riesce a concretizzare le molte occasioni create contro un Celtic a trazione anteriore. Ecco a voi Atalanta-Celtic.
Atalanta-Celtic: la partita
Nella terza giornata della fase a gironi di Champions League, l’Atalanta di Gasperini ha affrontato il Celtic di Rodgers al Gewiss Stadium, in una partita che si è conclusa con il risultato di 0-0.
Nonostante la Dea abbia dominato il gioco per tutti e 90 i minuti, creando numerosissime occasioni, non è riuscita a concretizzare, rimanendo così a quota 5 punti in questa league phase di UCL.
I nerazzurri hanno iniziato la partita con un approccio aggressivo, cercando di imporre il proprio gioco sin dai primi minuti. Le occasioni infatti non sono mancate, tra tutte spicca la traversa di Pasalic, colpita dal croato al 17′.
D’altronde le statistiche parlano chiaro, con l’Atalanta che ha effettuato ben 22 tiri, contro i soli 4 tiri degli scozzesi, a dimostrazione di come a questa Dea sia mancata solo un po’ di fortuna e precisione nella finalizzazione.
Proprio Gasperini, in conferenza stampa, ha evidenziato la differenza di approccio dei suoi tra primo e secondo tempo, con i bergamaschi che hanno cercato molti cross nella prima frazione, quando avrebbero potuto penetrare palla a terra, e viceversa nel secondo tempo.
Il tecnico nerazzurro ha infatti parlato di un “pareggio che dobbiamo accettare“, sottolineando come gli scozzesi si siano difesi molto bene e come i suoi abbiano provato a segnare con tutte le forze, purtroppo per loro, senza riuscire.
Ma adesso vediamo insieme perché l’Atalanta non è riuscita nel suo intento.
Cosa non ha funzionato nella Dea
L’incapacità di ieri sera dell’Atalanta di segnare è stata attribuita a diversi fattori.
In primo luogo, la qualità delle conclusioni è stata insufficiente, con molti tiri che sono stati imprecisi o facilmente parati dal danese Schmeichel.
Inoltre, la squadra ha mostrato una certa agitazione nei momenti decisivi, mancando spesso la lucidità necessaria per effettuare al meglio l’ultimo passaggio o per concludere a rete.
Gasperini stesso ha sottolineato che “ci è mancato lo spunto decisivo“, e che sono i dettagli a fare la differenza in partite di questo tipo.
Un altro aspetto critico è stata la scarsa incisività degli attaccanti, con Lookman e Samardzic che hanno avuto prestazioni al di sotto delle aspettative.
Il primo ha infatti mostrato una certa discontinuità nella sua partita e il secondo invece, non è proprio riuscito ad incidere positivamente nel gioco atalantino.
D’altro canto, Mario Pasalic è stato l’unico a mostrarsi costantemente pericoloso, ma anche lui non è riuscito a finalizzare le molteplici occasioni a sua disposizione.
Gasperini dovrà dunque riflettere su come migliorare l’efficacia offensiva della sua squadra.
Una delle priorità sarà sicuramente lavorare sulla freddezza nei momenti decisivi, cercando di affinare la capacità di trasformare le occasioni in gol, fattore fondamentale contro squadre di alto livello come quelle che dovrà affrontare l’Atalanta nei prossimi mesi, tra Serie A e Champions League.
In aggiunta, un altro punto su cui Gasperini potrebbe concentrarsi, è la rotazione degli attaccanti.
È vero, la scelta di sostituire Retegui con De Ketelaere è stata una mossa strategica per cercare di sbloccare il risultato, tuttavia però, potrebbe essere utile considerare anche altre combinazioni tattiche per massimizzare le potenzialità offensive della squadra.
Detto questo, attendiamo con ansia il prossimo impegno europeo della Dea, che rincontrerà, ma stavolta come sfidante, El Bilal Touré, ora calciatore dello Stoccarda.