Come si giustificano le difficoltà di Soule nella Roma di Juric
Matías Soulé sta affrontando diverse difficoltà nella Roma sotto la guida di Ivan Juric, faticando a ritagliarsi uno spazio significativo in squadra e a integrarsi nei meccanismi tattici del tecnico croato, che sembra ancora non vedere nell’argentino un elemento centrale per i suoi piani.
Cresciuto calcisticamente nel settore giovanile della Juventus, il trequartista sembrava destinato a imporsi nel massimo campionato italiano grazie alle sue qualità tecniche e alla sua visione di gioco.
Tuttavia, la sua avventura sotto la guida di Ivan Juric non ha ancora preso il volo, e diversi fattori stanno influendo sulla sua difficile integrazione nei piani tattici del tecnico croato.
Le caratteristiche tecniche di Soulé
Matías Soulé è un giocatore dotato di grande talento individuale.
Può giocare da trequartista, da esterno o da seconda punta, mostrando abilità nel dribbling e nella creazione di spazi.
Il suo piede mancino è particolarmente apprezzato per la precisione nei cross e nei tiri da fuori area.
Tuttavia, il suo profilo tattico, sebbene interessante, non si sposa completamente con le esigenze della filosofia di gioco di Ivan Juric.
Il 3-4-2-1 utilizzato dall’allenatore della Roma richiede giocatori estremamente dinamici e pronti a sacrificarsi anche in fase difensiva, due aspetti su cui Soulé ha dimostrato delle carenze.
Juric predilige un pressing alto e una grande intensità senza palla, con trequartisti che, oltre a costruire gioco, devono coprire ampie porzioni di campo.
Soulé, pur essendo dotato tecnicamente, sembra ancora poco abituato a gestire queste richieste tattiche.
Le difficoltà di adattamento al sistema tattico della Roma di Juric
Uno dei principali ostacoli per Soulé è dunque la sua adattabilità al sistema di gioco di Juric.
Il tecnico croato ha fatto della compattezza e dell’equilibrio difensivo i capisaldi della sua squadra.
Per far parte di questa struttura, i giocatori devono dimostrare una grande versatilità, alternando fasi di attacco e difesa con continuità.
Soulé, abituato in contesti più offensivi come quello delle giovanili della Juventus o della Nazionale argentina, ha mostrato difficoltà nel passare da un gioco prevalentemente offensivo a uno che richiede anche un costante impegno difensivo.
Il giovane argentino ha bisogno di tempo per maturare e acquisire la capacità di contribuire in entrambe le fasi, ma la Roma, impegnata a raggiungere i propri obiettivi stagionali, non può permettersi troppi errori.
La concorrenza interna
Un altro fattore che sta limitando l’impiego di Soulé è la concorrenza interna.
La Roma dispone di una rosa con diverse alternative nel ruolo di trequartista o esterno d’attacco, e giocatori come Paulo Dybala o Lorenzo Pellegrini, che partono avanti nelle gerarchie.
Dybala, in particolare, è considerato il fulcro creativo della squadra, un ruolo che Soulé dovrebbe conquistarsi, ma al momento appare difficile.
Juric ha dichiarato che apprezza le qualità del giovane argentino, ma non si è mai sbilanciato sull’idea di affidargli un ruolo centrale.
L’allenatore è consapevole del potenziale di Soulé, ma sembra volerlo gestire con cautela, cercando di non sovraccaricare il giocatore con pressioni eccessive.
Conclusioni
In definitiva, il talento di Soulé è fuori discussione, ma le sue difficoltà di adattamento al sistema di Juric e la concorrenza interna rappresentano ostacoli significativi per la sua affermazione alla Roma.
L’argentino dovrà lavorare sodo per migliorare sotto il profilo tattico e conquistare la fiducia del suo allenatore, ma il tempo gioca contro di lui in una stagione in cui la Roma ha bisogno di risultati immediati.