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Retegui forza otto, l’Atalanta passa al Penzo: 2-0 al Venezia

Retegui, 2-0 al Venezia.

La squadra di Gasperini vince e convince sulla Laguna, grazie all’ennesima grande prestazione di Mateo Retegui.

La vittoria odierna dell’Atalanta, nonostante un avversario sicuramente non imbattibile, ha offerto a Gianpiero Gasperini delle lietissime conferme, dopo una pausa che rischiava di aver interrotto il buon momento di forma dei nerazzurri.

La Dea vista quest’oggi sulla Laguna, infatti, ha dato prova di essere sempre perfettamente in controllo, dominando in ogni momento la partita e variandone il ritmo a proprio piacimento, al netto di qualche imprecisione in fase di disimpegno.

L’allenatore piemontese, quindi, anche in vista delle settimane fitte di impegni che lo attendono, può dirsi più che soddisfatto nell’aver ritrovato, dopo la sosta di due settimane, la stessa compagine che aveva pesantemente annientato il Genoa per 5 a 1.

In quella partita, che regalò all’Atalanta e ai suoi tifosi un bel sabato di festa, la stella più luminosa fu indubbiamente quella di Mateo Retegui, che, prima di tornare a vestire la maglia della Nazionale contro Belgio e Israele, realizzò una splendida tripletta.

Anche quest’oggi, però, l’italo-argentino ci ha tenuto a confermare quale sia il suo stato di forma attuale, disputando un’ottima partita fin dall’inizio, battendosi come al solito e rendendosi pericoloso in varie occasioni durante tutto il primo tempo.

Lo splendido “scavetto” ai danni del debuttante Stankovic’, dunque, è stato solo la ciliegina sulla torta di una grande performance da parte del numero 32, il quale ha trascinato ancora una volta la Dea alla conquista dei tre punti.

Coraggio, ma poca lucidità

Nonostante dal risultato sia facile ritenere che l’Atalanta abbia avuto vita eccessivamente facile, ciò che è successo durante la gara ha dimostrato che il Venezia non si è sicuramente arreso, provando, per di più, fin dall’inizio ad infastidire i nerazzurri.

L’idea di Di Francesco, infatti, è stata quella di schierare Candela come terzo di difesa, proponendo Sagrado e Zampano come quarti di centrocampo, nel tentativo di alzare Oristanio ed Ellertsson come trequartisti non solo in fase offensiva, ma anche e soprattutto nel momento del pressing.

Se da un lato questa pressione corale dei lagunari, i quali si sono mossi in maniera molto più coesa in questa fase che in quella d’attacco, ha creato delle difficoltà alla Dea, costretta a rilanciare molto spesso direttamente su Retegui, dall’altro ha finito per spaccarli in due.

Non a caso, ogni qualvolta i bergamaschi riuscivano a superare la prima linea di pressing dei arancio-neri, si ritrovavano completamente liberi di attaccare in campo aperto i tre difensori centrali del Venezia, i quali non sono mai riusciti a fermare le incursioni non solo del tridente del Gasp, ma anche del suo stesso centrocampo, molto abile negli inserimenti.

Il tentativo di Di Francesco, quindi, è indubbiamente coraggioso, ma, conoscendo le qualità dell’Atalanta, anche poco lucido, al netto, poi, di tutte le occasioni che i nerazzurri sono riusciti a costruire nei primi settanta minuti.

Il tecnico del Venezia, però, non è stato l’unico dei “Leoni” a non essere molto concentrato, visto che, in tutte e due le situazioni in cui la Dea ha segnato, si sono verificati degli evidenti errori individuali, rispettivamente del portiere Stankovic’ e di Candela, costati molto caro alla squadra veneta.

Retegui MVP, ma Oristanio…

Il compito dell’Atalanta, dunque, considerando la strategia poco avveduta degli avversari, è stato quello di gestire tutti i vantaggi che derivavano dagli uno contro uno dei propri uomini d’attacco, soprattutto sulle fasce.

E’ inevitabile, però, affermare che il migliore in campo fra i nerazzurri, ma anche in generale nella partita, sia stato Mateo Retegui, che, come detto nel primo paragrafo, ha assolutamente dominato tutta la contesa, risultando sempre imprendibile per i diretti marcatori.

La sensazione è che, alla solita “garra” che lo ha contraddistinto da quando gli italiani hanno imparato a conoscerlo, il centravanti abbia aggiunto anche una tecnica di base assai migliorata, evidentissima nel bellissimo pallonetto del secondo gol, oltreché negli splendidi controlli compiuti durante tutta la gara.

Con l’ottava rete in otto gare, quindi, il 32 è sicuramente l’MVP di Venezia – Atalanta, ma, a onor del vero, non si può non evidenziare la bellissima prestazione di Oristanio, il quale, soprattutto nella prima frazione, è stato per larghi tratti l’unico punto di riferimento offensivo del Venezia.

Di Francesco, se vuole riuscire a salvare la propria squadra, deve assolutamente fare affidamento sulle doti del ventiduenne, che, già dalla scorsa stagione, sta facendo intravedere delle capacità non indifferenti, le quali tra qualche anno potrebbero portarlo su palcoscenici di ben altro spessore.

Foto: instagram Atalanta.

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