La Juve vista fino ad ora non basterà per superare i prossimi impegni stagionali, è arrivato il momento di cambiare le carte in tavola
Questa Juve non è abbastanza, è ora di cambiare strategia
Archiviata la sosta nazionali la Juve è tornata alla vittoria dopo il pareggio in casa contro il Cagliari di sue settimane fa, ma le prestazioni tanto attese tardano ancora ad arrivare.
Thiago Motta è ripartito dalle certezze dimostrate nelle scorse giornate, solidità difensiva e compatezza reparto per reparto senza mai sbilanciarsi troppo seppur giocando in 11 contro 10 dal 24′ in poi.
L’atteggiamento prudente e un gioco attento a commettere un errore in meno dell’avversario ha pagato anche questa volta grazie, però, al solo autogol di Gila all’82’.
Pensare che questo approccio sia abbastanza per superare pure le prossime sfide sarebbe da ingenui ed è per questo servirà cambiare qualcosa dal punto di vista del gioco e riscoprire una Juve diversa.
Martedì ritornano le serate di Champions e i bianconeri se la vedranno contro lo Stoccarda, non una delle squadre più quotate ma comunque avversario ostico, mentre domenica ci sarà la sacra trasferta di San Siro contro l’Inter.
Insomma, è evidente che il cammino per la Vecchia Signora adesso si complica sempre di più ma la vera dimostrazione di esser grande squadra va data proprio in questi momenti della stagione.
Cosa deve cambiare la Juve per dare la scossa alla stagione?
La Juve è ancora all’alba di un nuovo progetto tecnico firmato Thiago Motta iniziato questa estate e aspettarsi sin da subito una squadra competitiva in tutte le competizioni e rodata alla perfezione non era possibile.
Sicuramente fino a questo momento il lavoro svolto dal tecnico italo-brasiliano non puo’ essere considerato negativamente viste le due vittorie su due in Champions, il secondo posto momentaneo in campionato e una fase difensiva ai limiti della perfezione con soli quattro gol subiti considerando tutte le competizioni.
Detto questo, però, c’è da ammettere che non si puo’ parlare ancora di realtà consolidata e al massimo della propria espressione, viste le numerose prestazioni poco brillanti e i numerosi pareggi a reti bianche.
Ciò che sembra mancare veramente alla Juve e che i bianconeri dovrebbero quindi cambiare è la proiezione offensiva di gioco, compresi tutti gli aspetti tattici che permettono di segnare.
Attacco della profondità e dell’area di rigore, numero di conclusioni ravvicinate e dalla distanza, occupazione della trequarti avversaria e giro palla monotono sono tutti fattori che stanno limitando e non poco la Signora in fase realizzativa.
Troppi pochi gol segnati fin qui (escluse le partite in Champions), il punto su cui Thiago dovrebbe insistere maggiormente prendendosi magari qualche rischio in più difensivamente potrebbe essere dunque quello di portare più uomini nella metà campo avversaria per creare un numero maggiore di pericoli.
Yildiz e la sua posizione ideale: chiave che sblocca i problemi?
Con l’arrivo a fine mercato di Koopmeiners, Yildiz si è visto costretto a defilarsi più lateralmente nel campo andando ad occupare la posizione di esterno sinistro nel 4-2-3-1 di Motta.
Nella prima partita di campionato, però, quando ancora Robokop non era arrivato a Torino, il turco era stato schierato nel suo ruolo ideale, da trequartista centrale interpretando alla perfezione le richieste del mister con un senso degli spazi sensazionale.
Il numero 10 ama giocare in mezzo alle linee e giocando centralmente è libero di galleggiare nella trequarti avversaria per muoversi su tutto il fronte offensivo alla ricerca di quei mezzi spazi che solo lui riesce a rendere infiniti anche solo con il controllo orientato.
Poi c’è da ammettere che spesso Kenan si allarga e riceve il pallone largo sulla sinistra per puntare l’uomo rientrando sul destro e lasciando partire un ottimo tiro di sui è dotato, come in occasione del gol in Champions contro il PSV.
Nonostante questo, però, la sua mattonella è quella di trequartista centrale e adesso che Koopmeiners è infortunato è il momento giusto per riportare Yildiz nella sua posizione naturale conferendogli nuovamente quelle libertà di movimento che adora avere.
Nelle ultime cinque partite, il turco non mai ha calciato in porta a dimostrazione del fatto che Kenan defilato sulla sinistra fa fatica a mettere in luce le sue caratteristiche migliori che sono quel del tiro con entrambi i piedi.