Archiviata la sosta nazionali, per Thiago Motta è tempo di rimodellare la sua Juventus, colpita da numerose assenze.
Mentre le nazionali di tutto il mondo, in cui militano anche dei suoi calciatori, si sono affrontate in questo fine settimana denso di emozioni ed highlights, lontano dalle luci dei riflettori e dalle voci fastidiose dei giornalisti e della stampa, Thiago si è chiuso nel suo studio per tentare di trovare una soluzione ad un problema che rischia di soffocarlo al rientro in campo.
Come già detto la scorsa settimana, infatti, l’allenatore italo-brasiliano, al debutto in campo dopo la pausa, inizierà una difficile convivenza con l’enorme e spaventosa penuria di ali ed esterni con la quale si trova, suo malgrado, ad avere a che fare.
Non solo Nico Gonzalez ha dato forfait dopo la sfida di Lipsia, nella quale ha rimediato un corposo problema muscolare, ma anche Conceiçao, espulso contro il Cagliari, non sarà sicuramente presente in campo nella sfida contro la frizzante Lazio di Baroni.
Le speranze di Motta, che si trova a fronteggiare anche la probabile assenza di Koopmeiners e quella certa, almeno per sei mesi, di Gleison Bremer, risiedono, quindi, nel recupero di Timothy Weah, il quale si sta ancora riprendendo dall’infortunio patito alla caviglia.
La sua presenza, però, è tutt’altro che certa e, proprio per questo, Thiago è chiamato a dei cambiamenti radicali nel suo undici, oltreché, forse, nel modo di intraprendere la gara.
Le condizioni di Weah
Il figlio dell’indimenticato George Weah, bandiera del Milan degli anni Novanta, sta vivendo un vero e proprio calvario dell’inizio di questo campionato.
Nonostante la rete realizzata contro il Como, infatti, già in quella prima giornata l’americano patì un brutto infortunio alla caviglia, il quale, a circa due mesi di distanza, lo sta ancora perseguitando.
Nell’ultima gara casalinga contro il Cagliari, terminata con il deludente pareggio di 1-1, Tim è rimasto in panchina, venendo considerato ancora non pronto per poter scendere in campo regolarmente con la sua squadra.
Durante questa pausa, non convocato proprio per il problema fisica dal ct di Team USA, l’esterno si è allenato affinché possa essere in campo già contro la Lazio, ma il via libera definitivo arriverà di sicuro solo dopo gli ultimi esami di controllo.
L’interesse della Juventus, infatti, aldilà dell’esigenza di ali con la quale si trova a combattere in questo momento, è che il giocatore rientri in campo solo se perfettamente in grado di farlo, con l’obiettivo di scongiurare possibili ricadute.
In definitiva, quindi, Thiago non può dirsi certo di poter fare affidamento su Weah e, di conseguenza, deve necessariamente pensare ad un piano b.
Una nuova Juventus?
Osservando il suo modo di allenare, si potrebbe affermare che, senza alcun dubbio, uno dei giochi d’infanzia preferiti da Thiago Motta non poteva che essere il cosiddetto “pongo”.
Proprio come si diletta a mescolare e a dare nuove forme alle formazioni che schiera come allenatore, infatti, molto probabilmente, da piccolo, gli piaceva plasmare, come un vero e proprio demiurgo platonico, dei nuovi oggetti dal niente, dando spazio alla sua fantasia.
Di conseguenza, se si prende per vera o, più probabilmente, per verosimile questa ipotesi, è più semplice comprendere come l’italo-brasiliano sia difficilmente prevedibile, essendo dotato di un’enorme immaginazione tattica, che gli permette di rivoluzionare senza colpo ferire le sue squadre.
Sulla carta, dunque, l’attuale deficit di ali ed esterni non dovrebbe rappresentare un grandissimo problema per lui, nonostante, indubbiamente, sia difficile immaginare una Juventus schierata con il 4-2-3-1 senza Gonzalez, Conceiçao e Weah.
A mio parere, Thiago finirà comunque per non rinnegare il suo modulo base, inserendo magari McKennie largo a destra, ma non si può non pensare ad un possibile cambio di stile di gioco.
L’opzione più valida, qualora dovesse veramente verificarsi un cambio sostanziale nello schieramento in campo della Juventus, sarebbe un 4-4-2, nel quale Yildiz affiancherebbe Vlahovic’ in attacco e le corsie esterne di centrocampo verrebbero occupate da McKennie e Cambiaso.
In questo scenario, i terzini tornerebbero ad essere Savona e Kalulu, con Danilo che tornerebbe a conquistare la titolarità insieme a Gatti, ripresentandosi in campo dopo un periodo di panchina.
In ogni caso, la decisione di Thiago Motta sarà, pienamente nel suo stile, sorprendente e, di conseguenza, ogni possibile ipotesi potrebbe tranquillamente essere smentita in toto.
A lui, dunque, la palla.